Compito di recupero non passato, e ora?

Promemoria primo messaggio :

Se un compito semplice di recupero non viene passato, come si deve operare se l'alunno (ovviamente) chiederà di essere interrogato? Io ne ho le balle piene, eh!

balanzone21 ha scritto:Capisco tutto e non dimentico il decreto Lorenzini, ma...
Insomma, se si parte del presupposto che bisogna dare il sei politico per non avere grane, la strada che ci separa alla pensione diventa una via crucis, al di là  di ogni considerazione etica.

Tra i doveri dell'insegnante c' e' quello di valutare in modo equo , senza accanimenti vendicativi o indulgenze plenarie.

Tanto il nostro voto agli scrutini in realtà e' solo una proposta di voto. Un dirigente come quello di Antalia lo cambierà  in forza del decreto Lorenzini e amen.

Un " professionista" , come parrebbe che siamo,  se il dirigente  gli rinfaccia una proposta di  voto basso  risponde a tono.

Si è vero, ti da una gran soddisfazione, ma ti assicuro che poi alla fine ti pesa sullo stato di servizio!

Il mio metodo è il seguente:

1.Non pongo limiti al numero di volte in cui l'alunno/a può tentare di recuperare.
2.Ogni interrogazione verte comunque su tutto il programma e l'interrogazione finale è particolarmente approfondita.

A questo punto ci sono due possibilità: l'alunno/a continua a prendere insufficienze e quindi inevitabilmente demorde o l'alunno/a è realmente preparato e in questo caso non c'è ragione di dargli l'insufficienza, a patto che sia realmente un'interrogazione approfondita. Non bisogna pensare che ci siano centinaia di richieste: la maggioranza degli insufficienti gravi non tenta nemmeno di recuperare, scoraggiata dalla mole di studio.

Ovviamente ero ironico, non regalo 6 a nessuno! Grazie a tutti per le risposte!

Mario1970 ha scritto:
Si è vero, ti da una gran soddisfazione, ma ti assicuro che poi alla fine ti pesa sullo stato di servizio!

Che intendi?

Mario1970 ha scritto:

balanzone21 ha scritto:Capisco tutto e non dimentico il decreto Lorenzini, ma...
Insomma, se si parte del presupposto che bisogna dare il sei politico per non avere grane, la strada che ci separa alla pensione diventa una via crucis, al di là  di ogni considerazione etica.

Tra i doveri dell'insegnante c' e' quello di valutare in modo equo , senza accanimenti vendicativi o indulgenze plenarie.

Tanto il nostro voto agli scrutini in realtà e' solo una proposta di voto. Un dirigente come quello di Antalia lo cambierà  in forza del decreto Lorenzini e amen.

Un " professionista" , come parrebbe che siamo,  se il dirigente  gli rinfaccia una proposta di  voto basso  risponde a tono.

Si è vero, ti da una gran soddisfazione, ma ti assicuro che poi alla fine ti pesa sullo stato di servizio!

Stato di servizio?