Geografia

carla75 ha scritto:

lucetta10 ha scritto:

Ire ha scritto:la competenza della memorizzazione non è da verificare in un alunno con dsa nella cui valutazione si riscontrino deficit di memoria. Vero gli obbiettivi devono essere gli stessi, ma non è vero che debbano essere tutti per tutti.  Quando non si può e ce ne è una ragione documentata, non si fa.

La cartina muta è certo una buona soluzione, tra l'altro inclusiva, l'altlra modalità salva la volontà di chiedere il nome della capitale con la domanda diretta.

inutile fare la lezioncina: la prova suggerita non è neanche di geografia, perchè non verifica alcun obiettivo della disciplina, questo è il punto, se per una volta si evitasse di fare i tuttologi e si presumesse di essere in grado di strutturare verifiche degli apprendimenti per discipline di cui non si conoscono neanche gli argomenti, il confronto procederebbe in modo più sereno.

Aggiungo anche che, per una prova di italiano sulla derivazione, la prova suggerita va bene al massimo per un alunno con disabilità cognitiva, non umilierei MAI un DSA chiedendogli "la capitale dell'Austria con i viennesi".
Una cosa assolutamente improponibile che non verifica alcunché di vagamente geografico

Aggiungo: un ragazzo con disabilità cognitiva  che svolge una programmazione diversa rispetto a quella della classe. Suppongo che si parli di scuole medie e quindi non uso il termine differenziato. Un ragazzo che globalmente segue un programma riconducibile agli obiettivi ministeriali deve sapere che la capitale della Francia è Parigi, della Spagna è Madrid della Gran Bretagna è Londra.

Ire ha scritto:

giovanna onnis ha scritto:Si
Hai detto che non devono essere "tutti per tutti", ma non è  così
Si parla dj obiettivi minimi in termini dj conoscenze abilità e competenze e il loro raggiungimento è  previsto per tutti gli studenti. Per nessuno di questi obiettivi gli studenti con DSA possono essere "esonersti".....tu hai sostenuto esattamente  il contrario

Ho detto che non tutti gli obbiettivi vanno raggiunti da tutti.  Non ho detto che non tutti devono raggiungere gli obbiettivi minimi.

Proviamo:

lucetta10 ha scritto:

Ire ha scritto:

giovanna onnis ha scritto:

Ire ha scritto:la competenza della memorizzazione non è da verificare in un alunno con dsa nella cui valutazione si riscontrino deficit di memoria. Vero gli obbiettivi devono essere gli stessi, ma non è vero che debbano essere tutti per tutti.  Quando non si può e ce ne è una ragione documentata, non si fa.

Obiettivi minimi devono essere uguali per tutti ad eccezione di eventuali programmazioni differenziate in presenza di sostegno
Possono cambiare le modalità per il loro raggiungimento, ma non possono essere "uno sì e uno no" per una parte di alunni anche se con DSA.
Dove sta scritto ciò che sostieni??

Obiettivi minimi corrispondono ai nuclei fondanti della disciplina.  Ho forse detto che non vanno raggiunti?

ci potresti quindi spiegare quale nucleo fondamentale delle DISCIPLINA GEOGRAFIA raggiungerebbe la prova suggerita? Anhe tra quelli che hai indicato?

Un alunno con DSA va dispensato dal conoscere le principali capitali europee e i principali stati europei? non è un obiettivo minimo auspicabile? Conoscere le principali capitali europee si, ricordarne il nome durante una verifica non necessariamente. Potrebbe avere difficoltà nel recupero dei termini per questo bisogna conoscere La diagnosi. 



Perchè la verifica proposta non verifica questi due obiettivi e non ne consente l'acquisizione, si tratta di una prova da misura dispensativa, non compensativa 

Esatto in effetti l'intento era questo.  Dispensare da una domanda critica s causa di una specifica difficoltà.  

Se poi volutamente confondiamo la memorizzazione (che in genere è memorizzazione di qualcosa di più parametrato: elenchi, formule ecc..., che viene poi declinato ad personam nel pdp). 
Veramente la difficoltà può essere nella memoria di lavoro che consente di ricordare un dato quel tanto che basta a processarlo. È in questo senso che vanno dati gli appigli di qualsiasi tipo. Umiliante ? Più umiliante per lui non essere capito. 

con l'acquisizione di conoscenze, forniamo a questi ragazzi nozioni utili tutt'al più per le parole crociate facilitate, come è appunto "La capitale dell'Austria con i viennesi". In effetti chiedere il nome di una capitale è una domanda da parole crociate. E per un ragazzo con dsa l'indicazione in più non è facilitazione ma strumento necessario a superare la difficoltà.

Confondere questo obiettivo con la memorizzazione di un elenco di nomi, e proporre quindi una prova che agevola (ma direi "imbecca") per via logica, e non conoscitiva, la risposta, è didatticamente improponibile

È l'unica cosa da fare: quando un alunno non ricorda  e la sua difficoltà è certificata o non gli chiedi 
o gli poni la domanda in modo che possa recuperare la risposta con il ragionamento .  Facendo attenzione anche alla formulazione dei quesiti affinché non succeda che nel tempo che impiega ad arrivare alla fine del testo il ragazzo abbia già dimenticato quello che aveva letto all'inizio. 

Ire ha scritto:nozioni di pedagogia ne avete a iosa, di didattica non sono certo nozioni ma competenze importanti,  (ovviamente non parlo alla categoria ma a te e a chi si allinea)   competenze sulla materia..........non esiste alcun dubbio.  Lascia a desiderare l'ambito delle neurodiversità

carla75 ha scritto:@ire.Conoscere le principali capitali europee si, ricordarne il nome durante una verifica non necessariamente.


Questo chi lo dice?
La verifica è l'atto formale con cui si certificano le competenze.

auroraschool ha scritto:Il topic è, a tratti, imbarazzante ... datevi una calmata, vi prego.
Lo sforzo di non avere per forza l'ultima parola.

auroraschool ha scritto:Il topic è, a tratti, imbarazzante ... datevi una calmata, vi prego.
Lo sforzo di non avere per forza l'ultima parola.