Abbandono servizio per depressione

Rachel Run ha scritto:Io penso che la verità sia un po' nel mezzo. E' vero che alcuni vissuti mentali sono una costruzione soggettiva ed oggettivamente non esistono. Il punto è che quando, anche se oggettivamente inesistenti, hanno poi un impatto devastante sul tuo io diventa difficile razionalizzare sulla loro natura e tu li percepisci come reali. Sì, forse meglio parlare con una specialista, può diventare un percorso utile anche per prevenire ulteriori crisi. Grazie e buonanotte!:-))

Scuola70 ha scritto:Io sono convinto che lo psicologo è peggio del placebo, funziona solo se ci credi e a volte nemmeno in quel caso. Tutti gli psicologi si basano su teorie non dimostrabili, che spesso sono assolutamente false a mio avviso: sono di fatto dei manipolatori che ti spillano soldi in quanto agiscono sulla parte non razionale e inconsapevole di noi, ma in questo modo possono farci credere ciò che vogliono, tanto il soggetto non può verificare nulla in quanto l'inconscio per definizione sfugge alla conoscenza.
Chi l'ha detto ad esempio che una depressione deriverebbe da un trauma subito e poi rimosso? Non lo si può dimostrare e crederlo può essere dannoso, perché potrebbe portare ad avere una falsa immagine di sé e su questa falsità costruire tutto il proprio percorso di "guarigione".
Invece se tu Rachel ti convinci che sei tu a creare le tue emozioni e che esse di fatto sono mera illusione, allora diventerai più forte della tua psiche ed essa non avrà più il potere di condizionarti.

alb79 ha scritto:È vero. Gli psicologi sono manipolatori.
Ti fanno credere che sei tu che vedi le cose in un certo modo mentre il malessere spesso deriva da condizioni di vita non compatibili con il nostro carattere che hanno poi impatto psicologico su di noi.

Chi lavora a scuola spesso è depresso per una condizione di burn-out non per problemi suoi specifici.

Io credo che state delirando e mica poco, tu e Scuola70. Ma seriamente.

In una scuola ho saputo che tirano i cestini agli insegnanti quando sono girati di spalle mentre scrivono alla lavagna. Sicuramente dipende da un vissuto di negatività vedere i cestini tirati come qualcosa di negativo. Sono sempre i depressi a vedere le cose in modo negativo....

Basterebbe guardare un minimo per capire che in molte situazioni la depressione è uno sconfinamento nel campo psichiatrico di una enorme infelicità per una vita in cui sei attaccato sempre e comunque e andare in classe significa andare in trincea contro gli alunni o contro i loro genitori....

Altro che finzione della mente.

È causata da ben specifiche condizioni di vita nelle quali ci si trova e dalle quali si percepisce che è difficile uscire.

Per questo gli psicologi sono manipolatori perché non ammettono onestamente fin da subito che loro non possono farci nulla e che andrebbe cambiata la vita della persona ma ciò non è consentito dalla realtà stessa che esige che si debba lavorare e stare a contatto con gente che tira cestini o colleghi che rompono le scatole (per dirla eufemisticamente).

E poi è anche vero. In Italia siamo al Medioevo riguardo al burning-out associato al lavoro a scuola.