Obbligo esami di stato membro interno con contratto al termine delle lezioni

Buonasera,
sono una docente iscritta nella III fascia delle graduatorie d'istituto.
Attualmente sono in servizio presso un istituto d'istruzione secondaria e nel frattempo seguo i corsi previsti dal TFA per abilitarmi  nell'insegnamento della lingua inglese (classe A345- A346).
Ho un contratto a tempo determinato per sei ore settimanali su un'altra classe di concorso fino al termine delle lezioni, il 4 giugno 2015.
Vorrei sapere se i membri interni sono obbligati ad accettare l'eventuale proroga del contratto per gli esami di stato.  In quel periodo sarò impegnata negli esami per l'ammissione all'esame finale del TFA, e per me sarebbe difficile accettare.

Grazie.

Ti consiglio di chiedere nella sezione Esami di Stato. Ma sei già stata nominata commissario interno?

C'è stata una riunione dei consigli di classe, per discutere l'ordine del giorno "Membri e Commissioni Esami di Stato 2014/2015".
Purtroppo io quel giorno ero assente, poiché impegnata nella frequenza dei corsi del TFA.
Ho scoperto solo successivamente che i colleghi del mio consiglio avevano deciso di designarmi come membro interno.
Non so come sia stata presa la decisione, poiché mi è stato detto che non c'è un verbale della seduta (E' possibile?)
E' da considerarsi, questa, una nomina?

Grazie ancora.

daylight_dancer ha scritto:poiché mi è stato detto che non c'è un verbale della seduta (E' possibile?)
E' da considerarsi, questa, una nomina?

Grazie ancora.

NO

Perché dici di no, giobbe? Io invece credo proprio di sì. Il verbale deve essere redatto dal segretario del consiglio di classe, come per ogni consiglio di classe. Probabilmente non l'avrà ancora steso (come a volte succede), ma a te serve a poco, tanto confermerebbe solo che come materie affidate al commissario interno sono state scelte X, Y e Z. Tra l'altro inglese, se non è affidato al commissario esterno, è praticamente obbligatorio in tutti gli indirizzi. Se non puoi svolgere gli esami - ma non so se il Tfa sia considerato una motivazione valida e aspettati forti pressioni in merito - credo che ti possano sostituire con un altro docente della scuola. Ti consiglio di parlarne subito con il coordinatore di classe e con il dirigente. Però ti invito anche a riflettere: so bene che non è facile conciliare Tfa e insegnamento, ma credo che il momento peggiore sia la frequenza dei corsi; se riesci ad arrivare a giugno, io credo che tu possa riuscire a fare anche gli esami, con un po' di sforzo supplementare. Altrimenti i tuoi studenti si troverebbero a svolgere l'esame con un insegnante che non conoscono, cosa che oggettivamente non è mai un vantaggio.

Dec ha scritto:Perché dici di no, giobbe?

Ha avuto una supplenza da graduatoria d'istituto fino al 4 giugno, dopo di che il contratto è terminato. Occorre un nuovo contratto, che non è obbligatorio accettare. Se invece la supplenza è fino al 31 agosto, allora non può rifiutare.

D'accordo, ma è meglio farlo presente, come suggerivo, perché le scuole tendono a dare per scontato che un docente accetti sempre tutte le proroghe.

concordo con dec. deve risultare da un verbale che lei rifiuta la nomina. una volta accettata la nomina, è implicita anche la proroga (determinata proprio dalla nomina)

Ma posto che inglese è esterna nel 100% degli indirizzi, dove sei stata nominata interna?

lallaorizzonte ha scritto:concordo con dec. deve risultare da un verbale che lei rifiuta la nomina. una volta accettata la nomina, è implicita anche la proroga (determinata proprio dalla nomina)

Dec concorda con me......perché nella sua risposta riteneva che la scuola desse per scontata l'accettazione quale commissario interno di esame e la relativa proroga del contratto.
Tra l'altro non è stato stilato alcun verbale e comunque, anche se ci fosse, l'insegnante risultava assente.
In questa situazione è fondamentale l'accettazione, verbalizzata, da parte dell'insegnante, ma così non è.

Non capisco cosa costi parlarsi e mettere in chiaro le rispettive posizioni. La scuola avrà sicuramente sbagliato, sarà stata superficiale a non far firmare nulla alla docente, ma cosa ci guadagna lei ad aspettare giugno per poi comunicare che non intende accettare la proroga? A volte ci vuole solo un po' di buon senso, per evitare discussioni e recriminazioni.
Quando ho scritto che le scuole danno per scontata l'accettazione della proroga, non mi riferivo soltanto a questa situazione (che non ho mai vissuto), ma anche alle normali supplenze da Gi: quando si sa già che il titolare non rientra (perché è in maternità o perché l'ha già comunicato), quante volte ci capita di continuare ad andare a scuola anche con il contratto scaduto, senza che nessuno ci dica niente, in attesa che la segreteria ci chiami per firmare la proroga? Non dovrebbe essere così - d'accordo - ma invece funziona proprio in questo modo e, se un docente decide di non accettare la proroga per motivi personali, mi aspetto che passi lui in segreteria o dal Ds per comunicare la sua intenzione con un minimo di anticipo e non semplicemente che non si presenti a scuola la mattina stessa perché tanto il contratto è scaduto e nessuno l'ha chiamato per dirgli che la supplenza proseguiva, anche se giuridicamente sarebbe difficile dargli torto se lo facesse.

Dec ha scritto:Non capisco cosa costi parlarsi e mettere in chiaro le rispettive posizioni. La scuola avrà sicuramente sbagliato, sarà stata superficiale a non far firmare nulla alla docente, ma cosa ci guadagna lei ad aspettare giugno per poi comunicare che non intende accettare la proroga? A volte ci vuole solo un po' di buon senso, per evitare discussioni e recriminazioni.
Quando ho scritto che le scuole danno per scontata l'accettazione della proroga, non mi riferivo soltanto a questa situazione (che non ho mai vissuto), ma anche alle normali supplenze da Gi: quando si sa già che il titolare non rientra (perché è in maternità o perché l'ha già comunicato), quante volte ci capita di continuare ad andare a scuola anche con il contratto scaduto, senza che nessuno ci dica niente, in attesa che la segreteria ci chiami per firmare la proroga? Non dovrebbe essere così - d'accordo - ma invece funziona proprio in questo modo e, se un docente decide di non accettare la proroga per motivi personali, mi aspetto che passi lui in segreteria o dal Ds per comunicare la sua intenzione con un minimo di anticipo e non semplicemente che non si presenti a scuola la mattina stessa perché tanto il contratto è scaduto e nessuno l'ha chiamato per dirgli che la supplenza proseguiva, anche se giuridicamente sarebbe difficile dargli torto se lo facesse.

Ah, su questo sono d'accordissimo con te. Il fatto è che la supplente è intenzionata a non accettare la proroga. Intanto ha saputo che in una riunione non verbalizzata, alla quale era pure assente, è stata nominata commissario interno d'esame.
Ora, se vuole accettare sta zitta e aspetta la proroga. Se invece, come pare, non vuole accettare la proroga allora è suo interesse (per non mettere in difficoltà la scuola) chiarire subito la cosa con il DS.

Io credo che nel momento in cui si decide il calendario delle assistenze alle prove scritte, quello della correzione e quello degli orali si possa tenere conto degli impegni di un commissario che, come in questo caso, sono seri.

Non sono informata sul fatto che si possa rifiutare di essere membro interno una volta che la "scelta" è stata fatta però sarei curiosa di sapere com'è andata a finire.

Sotto l'aspetto formale, la nomina è fatta dal dirigente scolastico nel momento in cui emana un atto in cui incarica il docente Tal dei tali come commissario interno.
Sempre sotto l'aspetto formale, il consiglio di classe delibera la materia che sarà di competenza del commissario interno, esattamente come il ministero, quando pubblica a fine gennaio le materie di competenza dei commissari esterni, non effettua in realta alcuna nomina. Se così fosse, tutti i docenti interessati sarebbero nominati d'ufficio fin dalla fine di gennaio.

Ancora, sotto l'aspetto formale, se il consiglio di classe delibera per la materia X come disciplina di competenza del commissario interno, impegna il dirigente scolastico a nominare un commissario interno. È evidente che il commissario interno più titolato sia il docente della classe, ma va anche considerata la casistica dei legittimi impedimenti, che impone all'istituzione scolastica l'individuazione di un sostituto.

È evidente che gli obblighi contrattuali cessino nel momento in cui il contratto viene rescisso da una delle parti. Tecnicamente, un supplente il contratto cessa il 4 di giugno, potrebbe trovarsi obbligato nei confronti di un nuovo contraente a partire dal 5 di giugno. Evidente caso di legittimo impedimento: non si può recedere da un contratto in essere perché si è obbligati a onorare un contratto scaduto. È evidente che il dirigente scolastico dovrà prendere atto di questo legittimo impedimento e nominare un sostituto.

Buonasera! Sono supplente (per le classi PRIME SECONDE E QUINTE) di una professoressa assente per infortunio di lavoro dal 13 febbraio 2015 e che rientrerà FORSE a metà maggio dopo più di 90 giorni di assenza.
Cosa succederà alla mia supplenza, in particolare per le classi terminali dove la mia materia è stata tra l'altro scelta come terza prova d'esame ed io quindi sarei anche membro interno??? Rischio di interrompere la supplenza o per continuità mi rimarrebbe solamente per le classi quinte???
Inoltre, avendo iniziato il 13 febbraio e finendo con gli esami di maturità all'inizio di luglio, il periodo è considerato annualità o dovrò calcolare i mesi effettivamente lavorati???
Grazie!!!

Rimani nelle classi quinte e svolgerai gli esami come commissario interno. Non essendoci un servizio ininterrotto dal 1 febbraio agli scrutini, l'anno non è valido per il preruolo né per i 12 punti in graduatoria, perciò dovrai contare i giorni di servizio.