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Messaggio Da LucaPS Sab Dic 10, 2011 11:38 am

Anche quest'anno il Miur non ha rivisto la tabella del punteggio della Mobilità.
A mio avviso, la "manutenzione" poteva andar bene se il contesto rimaneva immutato ma... si dà il caso che da due anni a questa parte sia "emerso" il fenomeno dei soprannumerari

Secondo me, due cose avrebbero urgenza di essere fatte... ma capisco che - a seconda delle posizioni che ciascuno ha nelle Graduatorie di Istituto - questi due punti che pongo all'attenzione potrebbero non essere prioritarii o, peggio, dannose ai singoli.

1) Non è possibile che un dottorato di ricerca (4 anni, con corcorso di ammissione per titoli ed esami) o una scuola di specializzazione (4 anni, con concorso di ammissione per titoli ed esami) presso Università Pubbliche (DPR 162/82) vengano valutati 5pt., al pari dei Diplomi di Specializzazione biennali For.com. biennali (24mesi: 1500ore/anno, 60CFU/anno) che non sono altro che un master biennalizzato.

2) Non è possibile che l'Esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione (12 mesi di tirocinio, tesina, prova scritta teorica, prova scritta pratica, colloquio) non valga nulla nel CCNI Mobilità (e di conseguenza nelle Grad. di Istituto) dato che VALE nelle GaE (anche se non è mai stato riconosciuto dagli USP: si dovrebbe fare ricorso!) al punto C4 dei Titoli Culturali: "titolo professionale conseguito in uno dei Paesi dell’Unione Europea, riconosciuto dal MIUR ai sensi delle direttive comunitarie recepite nel D.Lvo 6/11/2007 n° 206 ovvero, per gli extracomunitari, ai sensi dell’art. 49 del D.P.R. 31/08/1999 n° 394 posseduto in aggiunta al titolo di accesso valutato ai sensi della lettera A della tabella 2".

Si parla tanto di competenze nella Scuola e di continuità verticale tra Scuola ed extra-scuola e... si attribuisce uguale punteggio ad un insegnante che possiede - oltre, ovviamente, all'abilitazione - solo il titolo di accesso (es. laurea in ingegneria) e ad un insegnante che, oltrechè essere "dottore in ingegneria" è anche "ingegnere" (previo superamento Esame di Stato abilitante all'esercizio della professione)!!!

Ci fu nel 2005 una interrogazione parlamentare di due deputati del PdL sull'argomento 2) ma non ci fu seguito, probabilmente perchè solo una ristretta minoranza del personale insegnante è abilitato all'esercizio di una professione.

POST-SCRIPTUM.
3) Sull'attribuzione di punti 5 per le abilitazioni Ssis (vs. C.O.) in quanto "Scuola di Specializzazione", nel momento in cui - grazie all'Anief - si è ottenuta l'attribuzione nelle GaE, penso che logica voglia che si estenda anche al CCNI. Ma così non è: e l'Anief risponde che bisognerebbe organizzare un altro ricorso.
4) Sull'attribuzione del medesimo punteggio per il servizio di ruolo in ruolo diverso da quello di appartenenza (altro grado di scuola) (vs. anni successivi ai quattro valutati per i 2/3), la Cgil ha chiesto ma anche quest'anno il Miur non ha concesso, nè gli altri Sindacati hanno chiesto per paura di ledere posizioni acquisite.

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Messaggio Da LucaPS Sab Dic 10, 2011 2:11 pm

Alcuni punti, Anecoico.

Quando dici "un dottore di ricerca che ha optato sulla scuola come seconda scelta" introduci un criterio di giudizio "sostanziale" cioè non formale. In altre parole, utilizzi nel giudizio un criterio valutativo-ideologico (appunto, sostanziale): penso invece che limitarsi a considerare i titoli posseduti - senza entrare nel merito del perchè-percome-perquando o con quali umane aspettive (deliberato consenso? piena avvertenza? materia grave? Come recitava il catechismo di San Pio X) questi titoli sono stati conseguiti - sia un criterio "avalutativo" che dovremmo scegliere. Soprattutto nel mondo della Scuola che ha percorsi non uniformi, per responsabilità non nostre ma del Legislatore e dei Sindacati.

Tuttavia in linea di principio ti do ragione e difatti io non sono dottore di ricerca! E quindi, nel mio post, ponevo la differenza tra
* Scuola di Specializzazione quadriennale c/o Università Pubblica con esami (DPR 162/82)
* e Diploma di Specializzazione For.com che è, di fatto, una biennalizzazione di un corso di perfezionamento For.com o di un master For.com.
La prima - di quattro anni, con concorso per esami e titoli e borsa di studio - fornisce un titolo spendibile per l'esercizio della libera professione (previo Esame di Stato), la seconda - le "specializzazioni For.com" - sappiamo tutti cosa sono. Ebbene, sono entrambi valutati 5pt nel CCNI.

Ma più interessante, il secondo punto che ponevo. Non è possibile che l'Esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione (12 mesi di tirocinio, tesina, prova scritta teorica, prova scritta pratica, colloquio su prova pratica) non valga nulla nel CCNI Mobilità (e di conseguenza nelle Grad. di Istituto) dato che VALE nelle GaE (anche se non è mai stato riconosciuto dagli USP: si dovrebbe fare ricorso!) al punto C4 dei Titoli Culturali: "titolo professionale conseguito in uno dei Paesi dell’Unione Europea, riconosciuto dal MIUR ai sensi delle direttive comunitarie recepite nel D.Lvo 6/11/2007 n° 206 ovvero, per gli extracomunitari, ai sensi dell’art. 49 del D.P.R. 31/08/1999 n° 394 posseduto in aggiunta al titolo di accesso valutato ai sensi della lettera A della tabella 2".

Riformulo: a qualche collega in GaE - con Esame di Stato (ingegnere, avvocato, biologo, geometra, psicologo, medico e non mi vengono in mente altri Esami di Stato su lauree che siano anche titolo di accesso nella Scuola) è stato valutato il punto C4 dei titoli culturali nelle GaE? A me, pur avendolo espresso, non è stato valutato, neanche su reclamo. Ovviamente, non ho fatto ricorso: si dovrebbe fare un ricorso collettivo ma dubito ci siano insegnanti interessati, tranne quelli di istituti tecnici e professionali, dove ci sono - e per fortuna - molti insegnanti che esercitano la professione (o potrebbero esercitarla) in quanto iscritti ad un Albo Professionale.

Si parla tanto di competenze nella Scuola e di continuità verticale tra Scuola ed extra-scuola e... si attribuisce uguale punteggio ad un insegnante che possiede - oltre, ovviamente, all'abilitazione - solo il titolo di accesso (es. laurea in ingegneria) e ad un insegnante che, oltrechè essere "dottore in ingegneria", è anche "ingegnere" (previo superamento Esame di Stato abilitante all'esercizio della professione)!!!

Ci fu nel 2005 una interrogazione parlamentare di due deputati del PdL sull'argomento 2) ma non ci fu seguito, probabilmente perchè solo una ristretta minoranza del personale insegnante è abilitato all'esercizio di una professione.

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Messaggio Da LucaPS Sab Dic 10, 2011 3:24 pm

> Sono un ingegnere abilitato che svolge la libera professione.
> Nella raccolta punti l'abilitazione agli ordini professionali non rientra
> perchè un albo per insegnanti di lettere o matematica non esiste.

Bene Anecoico. Facciamo ricorso?

La tabella GaE riconosce sia a me che a te 3pt., come recita il punto C4 di "Altri titoli culturali" per "titolo professionale conseguito in uno dei Paesi dell’Unione Europea, riconosciuto dal MIUR ai sensi delle direttive comunitarie recepite nel D.Lvo 6/11/2007 n° 206 ovvero, per gli extracomunitari, ai sensi dell’art. 49 del D.P.R. 31/08/1999 n° 394 posseduto in aggiunta al titolo di accesso valutato ai sensi della lettera A della tabella 2 (punti 3)".

Che non ci sia un Albo Professionale per insegnanti di lettere o matematica non vuol dire nulla: un insegnante di matematica che sia anche ingegnere ha una competenza in più - fino a che non si dimostri il contrario con una valutazione che è di là da venire - di un insegnante di matematica che abbia solo il titolo di accesso; così come un "avvocato" che insegna diritto ha - fino a prova contraria - una competenza maggiore di un "dottore in legge" che insegna diritto.

Difatti, al valutazione-titoli GaE prevede appunto il punto C4. Constantemente non attribuito dagli Usp per i precari. Nè tantopiù per i docenti di ruolo.

---

Ma ti copio - per cacciar via qualsiasi dubbio - l'interrograzione parlamentare dei parlamentari Giuliano e Coronnella (PdL) e riportata su "La Tecnica della Scuola" n. 24 del 05-08-2008: "I titoli rilasciati dagli Ordini professionali per alcuni Usp non sono considerati titoli professionali, un ossimoro all'italiana dovuto ad interpretazioni del tutto singolari di alcuni funzionari Miur che danneggia pesantemente molti docenti GaE e anche di ruolo. la tabella GaE (altri titoli culturali, C4), invece, prevede per questi titoli punti tre. Molti docenti hanno titoli professionali, come ad esempio quello di giornalista, avvocato, ingegnere, biologo, architetto, titoli che la legge italiana ritiene di pertinenza degli Ordini professionali. Dopo aver rilevato che il criterio valutativo varia discrezionalmente da provincia a provincia si ribadisce che la tabella valutazione titoli riconosce punti tre per "ogni titolo professionale conseguito in uno dei Paesi dell'U.E., riconosciuto dal MPI ai sensi delle direttive comunitarie 89/48 CEE e 92/51 CEE. Agli interroganti risulta che alcuni Usp, in sede di esame dei titoli, in molti casi omettano di considerare i titoli degli Ordini professionali quali "titoli professionali"; in aprticolare, sembrerebbe che non sia riconosciuto quale titolo professionale quello di avvocato; tale condotta ha generato da parte dei soggetti che si ritengono lesi un contenzioso, con conseguente pericolo di esborsi da parte dell'Amm.ne. Su questa base, gli interroganti chiedono di sapere se il Minsitro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto; se e quali provvedimenti si intendano adottare affinchè i funzionari preposti all'esame e alla valutazione dei suddetti titoli si adeguino alla normativa indicata".

Dunque, Anecoico, facciamo ricorso? : )

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Messaggio Da LucaPS Sab Dic 10, 2011 4:48 pm

> Non faccio ricorsi che riguardano la G.E. sono di ruolo retrodatato dal 01/09.
Anch'io sono di ruolo. E per i ruolisti - in tempi di soprannumerarietà - tre punti servono e molto, te lo assicuro!

Il fatto che il punto C4 di "altri titoli" sia presente nella valutazione-titoli delle GaE (ma nè a te nè a me fu mai valutato) è un "argomentum" che potrebbe e dovrebbe essere esteso - a maggior ragione - per i ruolisti nella valutazione del punteggio nel CCNI-Mobilità (che vale sia per la mobilità a domanda, sia - nel tuo caso quest'anno - per la mobilità obbligatoria per l'assegnazione di sede definitiva dopo l'anno di prova -, sia per la graduatoria interna che ogni anno i ruolisti devono compilare per l'individuazione del personale soprannumerario).

> Non sono concorde con la tua analisi e ti faccio un esempio:
> un ingegnere civile si può abilitare per matematica e fisica,
> può essere un bravo insegnante al pari di un matematico o fisico,
> ma l'abilitazione alla professione di ingegnere non aggiunge altro.
Sostanzialmente sono d'accordo con te, ovvio. Tuttavia, mancando altro tipo di valutazione del personale insegnante, dobbiamo valutare le competenze (le tanto vituperate competenze che valutiamo negli alunni, che vengono dopo quelle che chiamiamo abilità, a loro volta appoggiate sulle conoscenze). E dunque, come valutare le competenze nel personale insegnante? Delle due, l'una, Anecoico: o tu hai in mente un nuovo sistema di valutazione degli insegnanti oppure... perchè buttare nel cestino un attestato abilitante all'esercizio della professione che possiedi e che - sostanzialmente - significa che tu, col tuo insegnamento, immetti a Scuola abilità e competenze che utilizzi nel mondo delle professioni quando svolgi la tua professione per cui sei abilitato?

Pensa che, nella scorsa primavera le Segreterie hanno allungato una "dichiarazione" da compilare a tutti i docenti di ruolo su abilitazioni possedute, inglese, informatica...

Pensa che per le G.I. da quest'anno si valutano anche altri titoli (es. LIM, PON o quant'altro): poi sembra che per le G.I. questa valutazione aggiuntiva sia "rientrata".

Per i docenti di ruolo e non di ruolo si valutano - come ben sappiamo - i punticini dei corsi di perfezionamento For.com, Mnemosine, Arethusa et similia: e non si valutano - mi chiedo io - i "titoli professionali" acquisiti attraverso Esame di Stato ed iscrizione agli Albi Professionali? Se a te va bene, padronissimo di avere questa idea! Che però non condivido, soprattutto in tempi di soprannumerarietà : )


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Messaggio Da LucaPS Sab Dic 10, 2011 7:20 pm

Anecoico, mi chiedo perchè tu debba dare ragione al Miur e non a me (che peraltro sto dalla stessa tua parte) : )
L'unica spiegazione è il meccanismo dell'identificazione con l'aggressore, nella vulgata "sindrome di Stoccolma" : )

> Dato che bisogna seguire le leggi (normativa), la normativa dice che gli altri titoli (C4)
> devono essere comprovanti la formazione nel settore specifico.
E ti pare che un titolo professionale non comprovi la formazione nel settore specifico di insegnamento??? Nel mio caso sì e penso che - tranni rarissimi casi - tutti le materie hanno attinenza con la propria abilitazione professionale (sia in senso stretto, ma - anche se non in senso stretto - in senso lato).

> Un avvocato non abilitato basta ed avanza
> per introdurre i concetti di legalità, cittadinanza e costituzione.
Confondi ancora il piano sostanziale-pragmatico col piano formale. E' ovvio che basta e avanza. E tuttavia non sono convinto che basti e avanzi perchè l'avvocato potrà tradurre le conoscenze in abilità e le abilità in competenze meglio del dottore in giurisprudenza. Senza contare che potrà produrre in classe dei "casi" (ovviamente, salvaguardando la privacy) oppure avrà più contatti col mondo delle professioni per portare ad esempio i ragazzi ad uno stage che un dottore in legge. Ma non parliamo dei modi differenti di un avvocato e di laureato in legge di dare il proprio contributo al progetto di continuità verticale per la scelta universitaria! And so on.

Perchè svaluti così la professione? Insegnare non è solo "introdurre i concetti di legalità, cittadinanza e costituzione". Non ci sono solo conoscenze, ma anche abilità e competenze e tutte insieme costituiscono il saper-fare e il saper-essere dell'insegnante!

Ripeto, si parla tanto di competenze da importare nella Scuola dal mondo delle professioni, in modo da rendere meno grande il salto della continuità verticolare tra mondo delle professioni e Scuola...

> Mi sembra che al Miur non interessa avere docenti super-specializzati.
Ammesso e non concesso che tu abbia ragione relativamente a questa affermazione. Il Miur si troverà - prima o poi - a dover scegliere se far diventare soprannumerario l'avvocato o il dottore in legge: ti pare così illogico che l'avvocato - a parità di capacità didattiche e di anzianità o quant'altro - abbia il diritto di chiedere di far valere il suo titolo di abilitazione, che peraltro - rispettando la normativa, come dici - la normativa prevede?

> Con la riforma si mira esattamente a questo, con le nuove lauree magistrali per insegnanti
> un ingegnere farà solo il prof. e non la libera professione.
* Dimentichi gli "albi junior" cioè quelli per i laureati triennali che, per alcune professioni, possono stare sul mercato al pari dei colleghi quienquennali... se, ovviamente, il mercato li sceglie.
* Inoltre, siamo proprio sicuri che un laureato quinquennale con laurea per l'insegnamento non possa fare l'Esame di Stato al pari di un laureato quienquennale che ha scelto una laurea magistrale professionalizzante? Non sono informato ma penso che il percorso sia rigido "nella direzione della Scuola" (ovvero un ingegnere che vuole insegnare deve per forza fare la laurea magistrale per l'insegnamento) ma non penso che il percorso sia così rigido "nella direzione della Professione" (nel senso che penso che - magari integrando qualche esame - un laureato con laurea biennale per l'insegnamento possa re-integrarsi anche nel percorso professionale); altrimenti, campa-cavallo : )
Inoltre, penso che - soprattutto alle lauree tipo ingegneria - il percorso "verso laurea biennale per l'insegnamento" possa essere agevolato da "passerelle", a causa del fatto che pochi ingegneri prendono la laurea per l'insegnamento.
* Inoltre, a un laureato quenquennale con laurea magistrale per l'insegnamento (2 anni) nulla vieta di prendersi una successiva laurea magistrale (2 anni) professionalizzante.

Ma detto questo, perchè pensare alle nuove lauree, quando noi apparteniamo alle vecchie lauree e c'è la normativa che - ancorchè per le GaE - ritiene che il titolo professionale non sia da buttare via nel mondo della Scuola così come sembra tu voglia fare? Soprattutto in epoca di soprannumerietà.

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Messaggio Da LucaPS Sab Dic 10, 2011 9:12 pm

Da quel che scrivi, disegni una concezione di insegnante che tanto vituperavi ad inizio mail a proposito dei dottori di ricerca che scelgono l'insegnamento come scelta secondaria. In genere, le cose che negli altri ci provocano più irritazione sono aspetti di noi stessi che non abbiamo saputo utilizzare o che non vogliamo vedere.

Tu vivi la tua libera professione, da quel che capisco, in maniera separata dalla Scuola e ritieni che a Scuola non vi sia spazio per valorizzarla. Forse non te ne hanno mai dato l'opportunità: a me, fortunatamente, sì. E quelle competenze mi sono state date proprio dalla formazione nella professione. Il valore aggiunto degli ITC e degli IP, rispetto ai licei, sta proprio in questo. Ma anche nei Licei - per alcune materie - le competenze di una professione pesano: forse, ancor di più nei Licei, dato che la maggior parte delle materie è teorica.

Io rimango del parere che maggiori competenze in un insegnante - e quelle date da un Esame di Stato lo sono e tanto più se l'insegnante continua a svolgere la libera professione, come te e me - sono un valore aggiunto nella didattica: e anche se il Sistema non le richiede (anche se, come dici tu, non serve un avvocato per l'orientamento in uscita o un ingegnere per uno stage di un ITC), gli alunni, in silenzio e implicitamente, le chiedono.

Mi dispiace tu abbia la visione della Scuola che descrivi: insegnanti di diritto che si limitano a svolgere, insegnanti che si spacciano per competenti, la competenza professionale considerata solo dal punnto di vista del riconoscimento remunerato o valorizzato formalmente dal Miur: ripeto, i ragazzi se ne avvedono; i miei alunni se ne avvedono e, ne sono certo, anche i tuoi. Anzi, nonostante tu dica che "l'abilitazione alla professione + il master mi qualifica nel privato", ti confermo (e siine certo!) che l'abilitazione alla professione e il master ti qualificano anche a Scuola, sia a livello disciplinare che a livello didattico. Lunedi, quando entri in classe, ricordati di tutte quante le tue competenze che sai esercitare e continua ad esercitarle anche se, ovviamente, sia l'utenza che il Sistema a volte ci danno motivo di frustrazione. Mi spiace, sei anche nell'anno di prova e quindi il mio anno di prova fatto molti anni fa è stato entusiastico: ma forse il tuo anno di prova viene dopo molti anni di precariato e soprattutto dopo un'estate col fiato sospeso soprattutto per i retrodatati. Ma questo non deve fare abbassare la guardia sull'ottimismo circa le nostre competenze a Scuola (salvo che, come i dottori di ricerca, non consideriamo la Scuola come un impegno secondario. Ma questo non è nè il mio, nè il tuo caso).

Il fatto che tu abbia una laurea che ti consenta di insegnare in otto (!) classi di concorso, spero ti permetta comunque di dar ragione a me e a quanti vorrebbero vedere riconosciuti 3pt per il loro attestato di abilitazione all'esercizio della libera professione. Soprattutto in tempi di soprannumerarietà e soprattutto di fronte ai laureati di oggi a cui vengono richieste molte competenze e a cui vengono tolte le abilitazioni a cascata, che erano permesse per noi.

Inoltre, la vicenda è pure supportata da una interrogazione parlamentare.

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Messaggio Da LucaPS Dom Dic 11, 2011 12:42 am

Ti chiedo scusa, Anecoico, se in qualche modo ho scritto cose che ti hanno irritato. Mi pareva solo che nella tua precedente mail tu avessi dato – con alcune frasi - una descrizione un po’ svalutativa del lavoro scolastico e avessi un po’ generalizzato circa i colleghi. Già in quella risposta dicevo che sicuramente tu – come io e moltissimi altri – diamo il nostro contributo alla Scuola e la tua mail di risposta - con le attività da te svolte, che descrivi - me ne dà conferma. Concordo con te quando dici che l’abilitazione professionale nel mondo della scuola non certifichi nulla ma non concordo con te se dici che non serve. Forse non ti è ancora servita ma ti servirà (a me è servita): e se non serve a livello formale, certamente nella didattica serve a livello sostanziale e implicito, che neppure noi – consapevolmente – ce ne accorgiamo. Ma forse varia da esperienza a esperienza, da disciplina a disciplina, a seconda dei diversi livelli di consapevolezza. Tu stesso dici che i tuoi alunni imparano una competenza che hai acquisito con la professione (disegnare con il CAD) e altro. La mia abilitazione non è stata una formalità – come tu dici -; e a maggior ragione non lo è la pratica professionale quotidiana, se all’abilitazione professionale l’insegnante decide di far seguire anche la libera professione. Quando dici che “l’abilitazione ti SERVE (solo) nel privato” forse riesco ad essere d’accordo con te se intendo “restrittivamente” la voce verbale “servire” nel senso di “attestato legale che permette l’esercizio della libera professione”: di sicuro, l’abilitazione – mi permetto di dire – che “serve alla didattica” nel senso che essa pure è al servizio del lavoro scolastico in modi di cui neanche noi a volte non ne siamo consapevoli. Del resto, tu stesso riconosci di trasferire le competenze professionali ai ragazzi, competenze che senza l’esercizio della libera professione non potresti aver raggiunto ed esercitato nella pratica quotidiana nell’extra-scuola. Dunque, concordiamo.

Riguardo alla faccenda 3pt di cui al punto C4 della tabella di valutazione titoli, non ti chiedevo di concordare a livello “utilitaristico” (nel senso che, dato che - come dici - non rischi di diventare soprannumerario nella tua classe di concorso o dato che non hai bisogno di chiedere la mobilità territoriale o professionale, la faccenda viene da te negata) ma a un livello di più ampio respiro: un titolo (per di più, titolo professionalizzante) – peraltro previsto dalla normativa – dovrebbe essere attribuito e, al momento, i titoli rappresentano l’unico modo per valutare la professione-insegnante, fino a che non ce la faranno valutare con i test dell’apprendimento dei ragazzi : ) E allora sì che rimpiangeremo la valutazione attraverso i titoli : )

Sul servizio militare. Certo che avrei piacere che ti attribuissero i 12pt del servizio militare ma sostanzialmente il paragone col titolo professionale non è adeguato: “servire la patria” non permette di acquisire conoscenze, abilita e conoscenze disciplinari e didattiche. Non sono informato sulla questione ma sul fatto che, appunto, il servizio militare non valga per la graduatoria interna ma valga per la ricostruzione di carriera penso si possa avanzare l’interpretazione che esso “è servizio nello Stato ma non è servizio scolastico-didattico”.

In altre parole, non vedo dove le nostre siano discordanti : )

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Messaggio Da lallaorizzonte Dom Dic 11, 2011 10:34 am

LucaPS ha scritto:
3) Sull'attribuzione di punti 5 per le abilitazioni Ssis (vs. C.O.) in quanto "Scuola di Specializzazione", nel momento in cui - grazie all'Anief - si è ottenuta l'attribuzione nelle GaE, penso che logica voglia che si estenda anche al CCNI. Ma così non è: e l'Anief risponde che bisognerebbe organizzare un altro ricorso.

non esiste questo tipo di logica nelle trattative sindacali. nessuno dei sindacati seduti al tavolo ha a cuore questa questione.

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Messaggio Da LucaPS Dom Dic 11, 2011 9:59 pm

> Secondo il tuo modo di ragionare gli insegnanti di materie tecniche
> sono superiori agli insegnanti umanistici o fisico/matematici
> perchè non iscritti a nessun albo.
Insegno materie umanistiche.

E sulla presunta convinzione della superiorità della cultura scientifica, ci hai forse azzeccato. Diciamo che son stufo di parlare con "umanisti" e che non ritengo la cultura umanistica come "prima cultura" e apprezzo molto gli istituti tecnici e professionali.

> Guarda che nella vita esiste anche la ricerca e lo studio personale
> che vale quanto l'esperienza professionale.
Ma certo che son d'accordo! Ritengo però l'esperienza professionale - esercitata in una professione extra-scolastica o extra-accademica, per chi ne ha la possibilità e vuole farlo - sia importante e che possa e debba essere valorizzata a Scuola, sia in modo sostanziale (didattica) che meramente formale (punticini del supermercato). A livello sostanziale ogni insegnante da della propria competenza professionale una mediazione didattica; ma a livello formale, al momento, si dispone solo di una certificazione con valore legale (abilitazione all'esercizio della professione). Includiamola (dico solo questo!), come peraltro una tabella-titoli - quella delle GaE - la contempla; e tuttavia - come dicono pure i parlamentari citati - l'applicazione del punto C4 nella valutazione-titoli GaE è a macchia di leopardo.

Tutto qua.

Sul resto che scrivi, per alcune cose son d'accordo con te e per altre no, com'è normale : )


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