Scuole del sud e scuole del nord

Leggevo pochi minuti fa l'articolo di OS sulle tante lodi prese dagli studenti del sud.  Afferma che i docenti del sud sono di manica larga e che il contesto influenza il risultato. Accenna al fatto che gli alunni del sud sono più bravi nel problem solving perchè sono abituati a risolvere i problemi quotidiani autonomamente e sono d'accordo ma le prove invalsi degli alunni del sud hanno risultati più bassi di quelle degli alunni del nord. Mi è sembrata una visione abbastanza veritiera ma non è stato puntualizzato il fatto che gli alunni del sud proprio perchè sono abituati a darsi da fare nella vita quotidiana sono molto pratici e portati per le materie pratiche e/o matematiche ma non per l'italiano. Si lavora con bambini che parlano il siciliano stretto e fanno una fatica immane per parlare e scrivere in italiano. Devono pensare-tradurre e rispondere, quindi devono fare un passaggio in più ed è logico che le prove invalsi, che sono a tempo e sono basate molto sulla comprensione del testo , risultino difficili. Facendo esercitazioni con prove invalsi di anni precedenti mi sono accorta che se leggo il testo loro sono bravissimi a capire e rispondere ma diventano meno bravi se devono leggere loro e capire. Il vocabolario che hanno, che abbiamo, è limitato. Al sud basta un cenno con il capo o una sola breve parola per capirsi, il resto è futile. Gli alunni del sud non sono meno intelligenti, meno bravi, meno diligenti di quelli del nord, fanno solo più fatica.

Il ragionamento fila, ma al grado 13 la Prov. Aut. di Bolzano ha il 58,3% degli studenti che raggiungono i traguardi richiesti in italiano (dato superiore alla media nazionale che ammonta al 56,1% ma inferiore al nord est 67,1%) , la Sicilia al grado 13  ha solo il 42,8% degli studenti che raggiunge i risultati richiesti in italiano.

In ogni caso visto che in Sicilia, a differenza di Bolzano, non è prevista l'indennità di bilinguismo (235,10€ al mese) sarebbe bene abituare gli studenti a parlare in italiano ed imparare una lingua straniera che sicuramente può servire di più di un dialetto.

Basterebbe tornare all'antico: presidenti e commissari provenienti da altre regioni. Costa? La qualità si paga. Altrimenti sono lacrime di coccodrillo.

cdfjgrjgnjugf ha scritto:sarebbe bene abituare gli studenti a parlare in italiano

In Alto Adige prima di tutto viene il tedesco. Là dicono: Süd-Tirol ist nicht Italien...

Learner ha scritto:

cdfjgrjgnjugf ha scritto:sarebbe bene abituare gli studenti a parlare in italiano

In Alto Adige prima di tutto viene il tedesco. Là dicono: Süd-Tirol ist nicht Italien...

1. Capiscono e parlano anche l'italiano.
2. A Bolzano ci sono sicuramente scuole bilingue
3. In diversi concorsi pubblici ci sono posti riservati solo per i bilingue oppure è richiesto il bilinguismo.


In ogni caso i dialetti non forniscono nessun beneficio economico/professionale.

cdfjgrjgnjugf ha scritto:

Learner ha scritto:

cdfjgrjgnjugf ha scritto:sarebbe bene abituare gli studenti a parlare in italiano

In Alto Adige prima di tutto viene il tedesco. Là dicono: Süd-Tirol ist nicht Italien...

1. Capiscono e parlano anche l'italiano.
2. A Bolzano ci sono sicuramente scuole bilingue
3. In diversi concorsi pubblici ci sono posti riservati solo per i bilingue oppure è richiesto il bilinguismo.


In ogni caso i dialetti non forniscono nessun beneficio economico/professionale.

I dati INVALSI dell’Alto Adige si riferiscono solo alle scuole italiane e non a quelle tedesche o ladine.
Così come quelli friulani non riguardano le scuole in lingua slovena.

cdfjgrjgnjugf ha scritto:1. Capiscono e parlano anche l'italiano.

Non a livello di un madrelingua italiano. La loro pronuncia italiana, per dire, è identica a quella che ha un madrelingua tedesco.

cdfjgrjgnjugf ha scritto:2. A Bolzano ci sono sicuramente scuole bilingue

I madrelingua italiani, infatti, li trovi solo a Bolzano città. Fuori Bolzano città, auguri!

cdfjgrjgnjugf ha scritto:3. In diversi concorsi pubblici ci sono posti riservati solo per i bilingue oppure è richiesto il bilinguismo.

Infatti, in Alto Adige, il problema è se non sai il tedesco, non l'italiano.

cdfjgrjgnjugf ha scritto:In ogni caso i dialetti non forniscono nessun beneficio economico/professionale.

Sono d'accordo.

Annaangelaelvira ha scritto:I dati INVALSI dell’Alto Adige si riferiscono solo alle scuole italiane e non a quelle tedesche o ladine.
Così come quelli friulani non riguardano le scuole in lingua slovena.

Stessa cosa per la Val d'Aosta e il francese?
E immagino ci siano scuole ladine anche in provincia di Belluno...

mac67 ha scritto:Basterebbe tornare all'antico: presidenti e commissari provenienti da altre regioni. Costa? La qualità si paga. Altrimenti sono lacrime di coccodrillo.

Quindi il tema è punire i ragazzi a fine percorso abbassando i voti? Mi pare che la criticità stia nel percorso che li porta a livelli più bassi, ben più che le maniche larghe all'esame.

È tra l'altro abbastanza diffuso, sempre, il fatto che quando i livelli sono bassi si largheggia perché si tende a abbassare l'asticella. Questo succede anche nelle nostre classi e tra scuole della stessa zona

Guardate che sono decenni che si è stabilito un nesso tra bilinguismo e maggiore capacità intellettuali, e questo vale anche per il dialetto, che funziona esattamente come una lingua (ammesso che ancora esistano contesti di esclusivo uso del dialetto, almeno la TV in casa la vedranno!).
Questa del danno che deriverebbe da un contesto bilingue rimane una fissazione solo a scuola, dove ancora tocca sentire "poverino a scuola parlano solo arabo/cinese/berbero"!

Poi però i nostri figli fichetti li mandiamo alla scuola inglese!

lucetta.10 ha scritto:

mac67 ha scritto:Basterebbe tornare all'antico: presidenti e commissari provenienti da altre regioni. Costa? La qualità si paga. Altrimenti sono lacrime di coccodrillo.

Quindi il tema è punire i ragazzi a fine percorso abbassando i voti? Mi pare che la criticità stia nel percorso che li porta a livelli più bassi, ben più che le maniche larghe all'esame.

È tra l'altro abbastanza diffuso, sempre, il fatto che quando i livelli sono bassi si largheggia perché si tende a abbassare l'asticella. Questo succede anche nelle nostre classi e tra scuole della stessa zona

Concordo su tutto.
La preside di Paola sostiene che comunque poi quelli che migrano al nord per l’università si laureano con voti migliori dei colleghi stanziali, peccato che il fenomeno riguardi solo un 10% degli studenti, i migliori per situazione socioeconomica oltre che scolastica, e quindi il risultato non cambia, ossia il 90% della popolazione scolastica del sud non acquisisce una preparazione adeguata, e con l’asticella bassa non è stimolata a migliorare.

lucetta.10 ha scritto:

mac67 ha scritto:Basterebbe tornare all'antico: presidenti e commissari provenienti da altre regioni. Costa? La qualità si paga. Altrimenti sono lacrime di coccodrillo.

Quindi il tema è punire i ragazzi a fine percorso abbassando i voti? Mi pare che la criticità stia nel percorso che li porta a livelli più bassi, ben più che le maniche larghe all'esame.

È tra l'altro abbastanza diffuso, sempre, il fatto che quando i livelli sono bassi si largheggia perché si tende a abbassare l'asticella. Questo succede anche nelle nostre classi e tra scuole della stessa zona

Questa è la tua interpretazione della mia frase? Andiamo bene.

Che al sud ci sia un problema è ben evidenziato dalle prove INVALSI, ma la situazione non può certo essere sanata con un solo intervento o in modo rapido...
Siamo lontani dalle soluzioni!

Scuola, scrutini di medie e superiori: Lombardia fanalino di coda per numero di promossi, Puglia in testa

Lombardia fanalino di coda in Italia per numero di promossi a giugno (70,6 per cento). Ai primi posti, invece, Puglia (82,8 per cento), Calabria (82 per cento), Basilicata (81%) e la Sicilia (81%). E’ il quadro che emerge dai dati pubblicati giovedì sul sito del Ministero dell’Istruzione, Università, Ricerca e che fotografano gli esiti degli scrutini finali delle scuole superiori e medie. La Lombardia è la regione italiana con il tasso più basso di promozioni. Le bocciature sono in calo, ma le sospensioni in lieve aumento.

Io torno a dire che per me al sud il problema non sono solo gli alunni, ma le scuole statali che sono scadenti (mi riferisco a primaria e medie), la maggioranza di chi se lo può permettere va nelle scuole private. Mia madre è nata al nord e l’italiano l’ha imparato a scuola, mia madre insegnava, per cui il fatto di parlare siciliano o meno per me non c’entra niente. Oggi attraverso la tv l’italiano praticamente è una lingua madre anche se in casa parlano dalla mattina alla sera in dialetto. Poi sicuramente il fatto che queste scuole siano degenerate in questa maniera è dovuto a una condizione socio economica diversa dal nord, per cui nelle scuole si riversa un utenza di un certo tipo. Questa condizione sta arrivando anche al nord, per cui col tempo probabilmente troveremo la stessa situazione anche a Milano.

hypernova ha scritto:Io torno a dire che per me al sud il problema non sono gli alunni, ma le scuole statali che sono scadenti (mi riferisco a primaria e medie), la maggioranza di chi se lo può permettere va nelle scuole private. Mia madre è nata al nord e l’italiano l’ha imparato a scuola, mia madre insegnava, per cui il fatto di parlare siciliano o meno per me non c’entra niente. Oggi attraverso la tv l’italiano praticamente è una lingua madre anche se in casa parlano dalla mattina alla sera in dialetto.

Al sud pochi alunni hanno accesso al tempo pieno e ad attività extradidattiche pomeridiane, quindi trascorrono più tempo in casa, magari con i nonni abituati a parlare in dialetto.

cdfjgrjgnjugf ha scritto:Scuola, scrutini di medie e superiori: Lombardia fanalino di coda per numero di promossi, Puglia in testa

Lombardia fanalino di coda in Italia per numero di promossi a giugno (70,6 per cento). Ai primi posti, invece, Puglia (82,8 per cento), Calabria (82 per cento), Basilicata (81%) e la Sicilia (81%). E’ il quadro che emerge dai dati pubblicati giovedì sul sito del Ministero dell’Istruzione, Università, Ricerca e che fotografano gli esiti degli scrutini finali delle scuole superiori e medie. La Lombardia è la regione italiana con il tasso più basso di promozioni. Le bocciature sono in calo, ma le sospensioni in lieve aumento.

Sarebbe interessante capire se c'è una correlazione fra bocciature e presenza di alunni stranieri, perché potrebbe parzialmente spiegare la percentuale elevata nelle scuole del nord.

hypernova ha scritto:Io torno a dire che per me al sud il problema non sono solo gli alunni, ma le scuole statali che sono scadenti (mi riferisco a primaria e medie), la maggioranza di chi se lo può permettere va nelle scuole private. Mia madre è nata al nord e l’italiano l’ha imparato a scuola, mia madre insegnava, per cui il fatto di parlare siciliano o meno per me non c’entra niente. Oggi attraverso la tv l’italiano praticamente è una lingua madre anche se in casa parlano dalla mattina alla sera in dialetto. Poi sicuramente il fatto che queste scuole siano degenerate in questa maniera è dovuto a una condizione socio economica diversa dal nord, per cui nelle scuole si riversa un utenza di un certo tipo. Questa condizione sta arrivando anche al nord, per cui col tempo probabilmente troveremo la stessa situazione anche a Milano.

Scuola a Milano, fuga delle famiglie italiane dagli «istituti ghetto» di quartiere con tanti stranieri: «Più iscrizioni alle private»

fntscnzt ha scritto:Che al sud ci sia un problema è ben evidenziato dalle prove INVALSI, ma la situazione non può certo essere sanata con un solo intervento o in modo rapido...
Siamo lontani dalle soluzioni!

E non è nemmeno solo una questione della scuola.

Al sud, per dirne una, la speranza di vita alla nascita è più bassa che al nord mi pare di un paio di anni, un parametro abbastanza chiaro

cdfjgrjgnjugf ha scritto:Scuola a Milano, fuga delle famiglie italiane dagli «istituti ghetto» di quartiere con tanti stranieri: «Più iscrizioni alle private»

Ma infatti, se ne parlava poco tempo fa anche qui sul forum, e la mia sensazione è che alla lunga diventerà così anche al nord…