COSA INSEGNARE AD UN BAMBINO AUTISTICO
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COSA INSEGNARE AD UN BAMBINO AUTISTICO
Salve,
sono al mio primo incarico sul sotegno,seguo un bambino con autismo grave: non parla, scappa ed urla nei corridoi, ha comportamenti autolesionisti e spesso ha eccessi di collera.Mi chiedo come iniziare..e soprattutto cosa cercare di insegnargli.Per esempio, se si riesce a trovare un momento della giornata, potrebbe essere utile fargli vedere dei disegni e imparare alcune parole?
Si accettano consigli.
Grazie!
sono al mio primo incarico sul sotegno,seguo un bambino con autismo grave: non parla, scappa ed urla nei corridoi, ha comportamenti autolesionisti e spesso ha eccessi di collera.Mi chiedo come iniziare..e soprattutto cosa cercare di insegnargli.Per esempio, se si riesce a trovare un momento della giornata, potrebbe essere utile fargli vedere dei disegni e imparare alcune parole?
Si accettano consigli.
Grazie!
napolidoc- Messaggi : 1140
Data d'iscrizione : 02.10.09
Re: COSA INSEGNARE AD UN BAMBINO AUTISTICO
napolidoc ha scritto:Salve,
sono al mio primo incarico sul sotegno,seguo un bambino con autismo grave: non parla, scappa ed urla nei corridoi, ha comportamenti autolesionisti e spesso ha eccessi di collera.Mi chiedo come iniziare..e soprattutto cosa cercare di insegnargli.Per esempio, se si riesce a trovare un momento della giornata, potrebbe essere utile fargli vedere dei disegni e imparare alcune parole?
Si accettano consigli.
Grazie!
Nessuno può darmi una mano:(?
napolidoc- Messaggi : 1140
Data d'iscrizione : 02.10.09
Re: COSA INSEGNARE AD UN BAMBINO AUTISTICO
devi prima di tutto trovare un canaledi comunicazione con lui,come fare?osservalo e guarda cosa attira la sua attenzione e ciò che lo calma e gli dà sicurazza.potresti chiedere alla sua mamma un colloquio e chiederle se ha un oggetto o qualche stereotipo che lo tranquilizza,una canzone una ninna nanna o qualche parola .questo povero bambino per il momento è spaventato e non riesce a trovare un legame tra la sua realtà e quella che viviamo noi.in bocca al lupo !
fedros- Messaggi : 706
Data d'iscrizione : 07.11.10
Re: COSA INSEGNARE AD UN BAMBINO AUTISTICO
Io ti consiglio un colloquio con uno specialista che lo segue........potrebbe darti davvero una mano!!!!!!!!!! Da qui è molto difficile dirti cosa fare, devi puntare tanto sull'osservazione all'inizio e leggere tanti libri con casi simili. E, ripeto, cerca di vedere lo specialista che lo segue.....
Rosalia82- Messaggi : 254
Data d'iscrizione : 28.10.11
Re: COSA INSEGNARE AD UN BAMBINO AUTISTICO
Ciao, comincio col dirti che, pur avendo lavorato sul sostegno, non ho esperienza diretta con ragazzi autistici. Penso che il tuo primo traguardo, nel lavoro con l'alunno, sia di tipo relazionale. Cerca di avvicinarlo a te senza porti per ora obiettivi didattici che, a quanto racconti, mi sembrano prematuri. Devi cercare di capire quali abilità possiede perchè è su queste basi che poi dovrai strutturare l'intervento didattico vero e proprio. Quindi si, ciò che proponi può essere funzionale: mostragli delle foto o disegni e prova a far disegnare lui; fagli ascoltare della musica, se la sopporta; recitagli delle filastrocche. E ancora puoi provare a farlo operare con i classici mattoncini lego o con la plastilina. Insomma dagli molte opportunità, vedrai che qualcosa che dia appiglio ad un minimo di programmazione salterà fuori.
Non ti perdere d'animo, so che il tuo è un compito difficile.
In bocca al lupo
Non ti perdere d'animo, so che il tuo è un compito difficile.
In bocca al lupo
raganella- Messaggi : 2466
Data d'iscrizione : 24.08.11
Re: COSA INSEGNARE AD UN BAMBINO AUTISTICO
L'autismo è un mondo. Tendenzialmente il pensiero autistico discende da un malfunzionamento dei lobi frontali, l'ultima parte del cervello umano sviluppatasi.
Nei casi meno gravi si parla di autistici ad alto funzionamento, ma quelli più gravi in effetti possono essere estremamente avvilenti, non sapendo da che parte iniziare.
Iniziamo a dire che non è vero che gli autistici vivono in una bolla al di fuori del mondo sensibile. Semmai è vero che i messaggi del mondo che passano attraverso i sensi vengono processati dal cervello senza il filtro dei lobi frontali, quindi spesso per loro il mondo è una specie di caos colmo di stimoli contraddittori, sempre lontanissimo da qualsiasi ordine.
Tutti i comportamenti stereotipati hanno valenze spesso inimmaginabili, sebbene sappiamo che comportamenti come ruotare su se stessi hanno un valore di autoconsolazione, non potendo molti autistici sopportare il contatto con altri (ma non è sempre così: esistono autistici che adorano essere toccati, coccolati e cose simili, sebbene probabilmente collegano questi atti a valenze specifiche a noi ignote o comunque molto diverse da quelle che culturalmente associamo).
Didatticamente puoi iniziare a lavorare sui suoi comportamenti stereotipati, cercando un po' per volta di aumentare i tempi di attenzione.
Se, come immagino, non sa leggere, predisponi un'agenda visiva: un cartellone con ben segnate le ore della giornata (magari con un disegno del sole o altri simboli comprensibili) e le attività previste (una foto della palestra, una della sua aula, una del giardino, ecc.). Magari metti sia una foto che un disegno (anche se spessissimo gli autistici prediligono le foto).
Così il tuo ragazzino saprà che c'è una scansione di attività. Inserisci anche "Inizio della scuola" o "Benvenuto" e "Fine della scuola".
Le regole e le scansioni sono importanti e stai attenta a non modificarle all'improvviso. Ad esempio, se decidi di andare in sala pc e questa è occupata, aspetta un po', magari chiedi al collega se potete sedervi qualche minuto, poi parlagli, spiega che oggi l'attività durerà poco e pensa sùbito a un'attività alternativa.
Tieni con te un mazzo di foto o di disegni da mostrargli per fargli capire che si cambia attività.
Molti autistici che non parlano, sono comunque stati abbondantemente esposti alla lingua orale e quindi comunque colgono molte parole associandole al loro campo semantico. Tuttavia il pensiero autistico è soprattutto organizzato per immagini, quindi ha una rigidità, anche sintattica, molto marcata.
Sulla manualità, ATTENZIONE! Il tatto è un senso molto problematico: alcuni adorano bagnarsi, per altri è una tortura la minima sensazione di umidità. E così per ogni altra sensazione tattile (temperatura, ruvidità, pressione).
Anche perché il fenomeno della sinestesia è quasi una costante per moltissimi autistici (di solito vestono abiti molto comodi, tute per esempio, o comunque impiegano tempi lunghi ad abituarsi a vestiti diversi: quello che per noi è un adattamento di pochi minuti, per loro richiede giorni e giorni).
Come bibliografia di riferimento, puoi vedere sul catalogo della Erickson, anche se le teorie didattiche sono varie e spesso contraddittorie.
Le mie conoscenze, oltre che da un caso che ho avuto, discendono piuttosto dai libri scritti da autistici ad alto funzionamento, che quindi riescono a utilizzare il canale linguistico orale nonostante sia per loro una lingua seconda anche di difficile apprendimento.
Questi sono solo alcuni testi, ma per me sono stati molto illuminanti:
Temple Grandin
"Pensare in immagini"
Erickson
Temple Grandin - Catherine Johnson
"La macchina degli abbracci"
Adelphi
Donna Williams
"Nessuno in nessun luogo"
Armando Editore
Donna Williams
"Qualcuno in qualche luogo"
Armando Editore
Donna Williams
"Il mio e il loro autismo"
Armando Editore
Oliver Sacks
"Un antropologo su Marte"
Adelphi
Temple Grandin è forse l'autistica più famosa al mondo, docente universitaria e zootecnica di fama mondiale (metà dei macelli statunitensi sono costruiti su suoi progetti); Donna Williams è invece un'autistica australiana che presenta una curiosa particolarità, quella di personalità multiple che in qualche forma sono un prodotto compensativo del suo autismo.
Oliver Sacks, che non è autistico, è un autore notissimo nel mondo della neurologia. Il libro che ho indicato è un insieme di saggi, fra cui quello che dà il titolo al libro che parla proprio di Temple Grandin.
Nei casi meno gravi si parla di autistici ad alto funzionamento, ma quelli più gravi in effetti possono essere estremamente avvilenti, non sapendo da che parte iniziare.
Iniziamo a dire che non è vero che gli autistici vivono in una bolla al di fuori del mondo sensibile. Semmai è vero che i messaggi del mondo che passano attraverso i sensi vengono processati dal cervello senza il filtro dei lobi frontali, quindi spesso per loro il mondo è una specie di caos colmo di stimoli contraddittori, sempre lontanissimo da qualsiasi ordine.
Tutti i comportamenti stereotipati hanno valenze spesso inimmaginabili, sebbene sappiamo che comportamenti come ruotare su se stessi hanno un valore di autoconsolazione, non potendo molti autistici sopportare il contatto con altri (ma non è sempre così: esistono autistici che adorano essere toccati, coccolati e cose simili, sebbene probabilmente collegano questi atti a valenze specifiche a noi ignote o comunque molto diverse da quelle che culturalmente associamo).
Didatticamente puoi iniziare a lavorare sui suoi comportamenti stereotipati, cercando un po' per volta di aumentare i tempi di attenzione.
Se, come immagino, non sa leggere, predisponi un'agenda visiva: un cartellone con ben segnate le ore della giornata (magari con un disegno del sole o altri simboli comprensibili) e le attività previste (una foto della palestra, una della sua aula, una del giardino, ecc.). Magari metti sia una foto che un disegno (anche se spessissimo gli autistici prediligono le foto).
Così il tuo ragazzino saprà che c'è una scansione di attività. Inserisci anche "Inizio della scuola" o "Benvenuto" e "Fine della scuola".
Le regole e le scansioni sono importanti e stai attenta a non modificarle all'improvviso. Ad esempio, se decidi di andare in sala pc e questa è occupata, aspetta un po', magari chiedi al collega se potete sedervi qualche minuto, poi parlagli, spiega che oggi l'attività durerà poco e pensa sùbito a un'attività alternativa.
Tieni con te un mazzo di foto o di disegni da mostrargli per fargli capire che si cambia attività.
Molti autistici che non parlano, sono comunque stati abbondantemente esposti alla lingua orale e quindi comunque colgono molte parole associandole al loro campo semantico. Tuttavia il pensiero autistico è soprattutto organizzato per immagini, quindi ha una rigidità, anche sintattica, molto marcata.
Sulla manualità, ATTENZIONE! Il tatto è un senso molto problematico: alcuni adorano bagnarsi, per altri è una tortura la minima sensazione di umidità. E così per ogni altra sensazione tattile (temperatura, ruvidità, pressione).
Anche perché il fenomeno della sinestesia è quasi una costante per moltissimi autistici (di solito vestono abiti molto comodi, tute per esempio, o comunque impiegano tempi lunghi ad abituarsi a vestiti diversi: quello che per noi è un adattamento di pochi minuti, per loro richiede giorni e giorni).
Come bibliografia di riferimento, puoi vedere sul catalogo della Erickson, anche se le teorie didattiche sono varie e spesso contraddittorie.
Le mie conoscenze, oltre che da un caso che ho avuto, discendono piuttosto dai libri scritti da autistici ad alto funzionamento, che quindi riescono a utilizzare il canale linguistico orale nonostante sia per loro una lingua seconda anche di difficile apprendimento.
Questi sono solo alcuni testi, ma per me sono stati molto illuminanti:
Temple Grandin
"Pensare in immagini"
Erickson
Temple Grandin - Catherine Johnson
"La macchina degli abbracci"
Adelphi
Donna Williams
"Nessuno in nessun luogo"
Armando Editore
Donna Williams
"Qualcuno in qualche luogo"
Armando Editore
Donna Williams
"Il mio e il loro autismo"
Armando Editore
Oliver Sacks
"Un antropologo su Marte"
Adelphi
Temple Grandin è forse l'autistica più famosa al mondo, docente universitaria e zootecnica di fama mondiale (metà dei macelli statunitensi sono costruiti su suoi progetti); Donna Williams è invece un'autistica australiana che presenta una curiosa particolarità, quella di personalità multiple che in qualche forma sono un prodotto compensativo del suo autismo.
Oliver Sacks, che non è autistico, è un autore notissimo nel mondo della neurologia. Il libro che ho indicato è un insieme di saggi, fra cui quello che dà il titolo al libro che parla proprio di Temple Grandin.
Albith- Messaggi : 10621
Data d'iscrizione : 22.08.10
Re: COSA INSEGNARE AD UN BAMBINO AUTISTICO
Dimenticavo, come materiale didattico, guarda sul sito della Borgione. Ci sono giochi didattici piuttosto interessanti: vedi se la scuola ha un budget per l'acquisto di questi prodotti oppure chiedi se i genitori ne hanno (spesso le famiglie si forniscono di questi strumenti).
Albith- Messaggi : 10621
Data d'iscrizione : 22.08.10
Re: COSA INSEGNARE AD UN BAMBINO AUTISTICO
Ringrazio tutti quelli che mi hanno risposto.Oggi è stato il primo giorno, e adire il vero sia per me che per lui non è stato facile,mi sento avvilita!Spesso si isola e si rinchiude nel suo mondo,non riesce a stare seduto per più di 15 minuti, insomma non è affatto facile..
napolidoc- Messaggi : 1140
Data d'iscrizione : 02.10.09
Re: COSA INSEGNARE AD UN BAMBINO AUTISTICO
napolidoc ha scritto:Ringrazio tutti quelli che mi hanno risposto.Oggi è stato il primo giorno, e adire il vero sia per me che per lui non è stato facile,mi sento avvilita!Spesso si isola e si rinchiude nel suo mondo,non riesce a stare seduto per più di 15 minuti, insomma non è affatto facile..
Probabilmente stare seduto non lo trova di suo gradimento, e non può coglierne il valore sociale che noi attribuiamo alla cosa.
Nella tua scuola c'è un'aula, anche piccola, con un materassino? Magari preferisce stare steso (capita spesso questa preferenza).
Albith- Messaggi : 10621
Data d'iscrizione : 22.08.10
Re: COSA INSEGNARE AD UN BAMBINO AUTISTICO
Si, infatti è quasu sempre in questa auletta, ma scappa spesso anche da questa:(..
napolidoc- Messaggi : 1140
Data d'iscrizione : 02.10.09
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