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Valutazione obiettivi minimi

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Messaggio Da Doriath Mer Feb 10, 2016 1:47 pm

Stavo riflettendo sulla valutazione dei ragazzi con disabilità che seguono un programma per obiettivi minimi. Mettiamo il caso di un ragazzo al triennio della scuola superiore che se la cava più o meno in quasi tutte le materie ma ha difficoltà piuttosto importanti in matematica. Per quanto si cerchino altre vie per aiutarlo a comprendere i concetti, sembra che non si riesca ad arrivare oltre la risoluzione di equazioni ed esercizi in modo meccanico.
Come predisporre le verifiche in classe? mettiamo che il docente proponga alla classe 5 esercizi da svolgere in un'ora: i primi tre piuttosto lineari e simili a quelli svolti più volte in classe, poi uno più difficile e l'ultimo che richieda ad esempio capacità di applicare le proprie conoscenze ad un problema reale. La sufficienza, secondo la griglia di valutazione fornita dal prof, si raggiunge risolvendo correttamente i primi tre. Il ragazzo con sostegno si concentra solo su quelli, perchè degli altri due non capisce neanche la richiesta. Alla fine dell'ora magari non è riuscito a terminare i primi tre esercizi o ha commesso qualche errore, che lo porta, sommando i punteggi attribuiti dal docente in modo scrupolosamente identico a quanto fatto per gli altri alunni, a collezionare un voto pari a 4 e mezzo.
Cosa si può fare per evitare che le cose vadano così?
- Fornire un po' di tempo in più per permettergli di affrontare il compito in modo più disteso?
- Eliminare l'ultimo esercizio e ritarare quindi il punteggio sulla base di 4 esercizi e non 5?

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Messaggio Da PrimulaVera Mer Feb 10, 2016 3:35 pm

Da quando lavoro, ho sempre saputo che gli obiettivi minimi della classe non sono gli obiettivi minimi del ragazzo con disabilità. Quest'ultimi non vanno indicati nella programmazione del singolo docente curriculare (che può essere pubblicata nel sito della scuola e comunque consegnata a tutti gli alunni che ne fanno richiesta), ma nel PEI (nominativo e assoggettato alla privacy). Inoltre, mi è successo di seguire, in una quinta ragioneria, due ragazzi molto diversi tra loro e per i quali il Cdc ha individuato obiettivi minimi altrettanto diversi. Riguardo al tuo quesito, insomma, penso che dal compito in classe di mat, andrebbero eliminati/sostituiti gli ultimi 2 esercizi di cui parli e, quindi, ritarato il punteggio. Dare più tempo al ragazzo può servire a ridurre gli errori, a migliorare il risultato, ma sempre in riferimento ad un compito ben calibrato sullo studente specifico.

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Messaggio Da eragon Gio Feb 11, 2016 5:34 pm

PrimulaVera ha scritto:Da quando lavoro, ho sempre saputo che gli obiettivi minimi della classe non sono gli obiettivi minimi del ragazzo con disabilità. Quest'ultimi non vanno indicati nella programmazione del singolo docente curriculare (che può essere pubblicata nel sito della scuola e comunque consegnata a tutti gli alunni che ne fanno richiesta), ma nel PEI (nominativo e assoggettato alla privacy). Inoltre, mi è successo di seguire, in una quinta ragioneria, due ragazzi molto diversi tra loro e per i quali il Cdc ha individuato obiettivi minimi altrettanto diversi. Riguardo al tuo quesito, insomma, penso che dal compito in classe di mat, andrebbero eliminati/sostituiti gli ultimi 2 esercizi di cui parli e, quindi, ritarato il punteggio. Dare più tempo al ragazzo può servire a ridurre gli errori, a migliorare il risultato, ma sempre in riferimento ad un compito ben calibrato sullo studente specifico.
Mi spiace contraddirti ma hai fornito un paio di informazioni totalmente inesatte:
1)Formalmente e leggi alla mano gli obiettivi minimi del ragazzo disabile sono gli obiettivi minimi della classe (altrimenti non potrebbe prendere il diploma);
2)Gli obiettivi minimi vanno esplicitati nella programmazione curricolare del singolo docente curricolare;
3)Nel pei, qualora si opti per una programmazione per obiettivi minimi, non vi è bisogno di esplicitare gli obiettivi minimi per singola materia proprio perchè questi vanno esplicitati nelle programmazioni curricolari di ogni singolo docente;
4)Nella tua quinta ragioneria hanno combinato un pasticcio poichè gli obiettivi minimi sono uguali e comuni per tutti, visto che tutti prendono lo stesso diploma;
Riguardo al compito di matematica chiedi alla docente di preparare un compito tarato sugli obiettivi minimi della sua disciplina.

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Messaggio Da Doriath Ven Feb 12, 2016 11:23 am

Ok, grazie eragon. La risposta di PrimulaVera mi aveva in effetti spiazzato, perchè io ho sempre letto P.E.I. in cui per gli obiettivi minimi si rimanda alle programmazioni di classe.

Ciò che devo ancora digerire bene è come si traduce nella pratica la valutazione dei ragazzi con obiettivi minimi,visto i docenti curricolari spesso si comportano in modo disomogeneo.
Nell'esempio che facevo, si possono eliminare del tutto gli ultimi due esercizi? Già sento il docente di matematica opporsi.....
Forse sostituire gli ultimi due esercizi con altri due molto più semplici e lineari, alla portata dell'alunno? Perchè a volte anche esercizi che a noi sembrano basati sugli stessi concetti e che quindi l'alunno "è tenuto a saper svolgere", in realtà vengono lasciati in bianco perchè il ragazzo ha imparato meccanicamente la forma diretta e non sa svolgere la forma indiretta, per esempio.
Mi chiedo: è giusto facilitare l'alunno chiedendogli di svolgere esercizi molto lineari, nella forma che ben conosce e sulla quale si è allenato, praticamente quasi solo cambiando i numeri?

Grazie a chi mi vorrà rispondere, sono alle prime esperienze e mi è molto utile il confronto.

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Messaggio Da apollonius Ven Feb 12, 2016 12:46 pm

Gli obiettivi minimi della programmazione e i parametri di valutazione sui compiti sono due cose distinte.
Se negli obiettivi minimi scrivo che gli alunni devono imparare a risolvere un'equazione di II grado, al compito dovrò valutare che il tot alunno ha imparato a risolvere un'equazione di II grado: può quindi anche bastare una sola equazione per avere la sufficienza.
Non bisogna essere burocrati nel lavoro sul sostegno, anzi è proprio l'opposto.

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Messaggio Da eragon Ven Feb 12, 2016 3:06 pm

apollonius ha scritto:Gli obiettivi minimi della programmazione e i parametri di valutazione sui compiti sono due cose distinte.
Se negli obiettivi minimi scrivo che gli alunni devono imparare a risolvere un'equazione di II grado, al compito dovrò valutare che il tot alunno ha imparato a risolvere un'equazione di II grado: può quindi anche bastare una sola equazione per avere la sufficienza.
Non bisogna essere burocrati nel lavoro sul sostegno, anzi è proprio l'opposto.
Ed infatti il collega mi sembra che non voglia "burocratizzarsi", semmai è la collega curricolare che dovrebbe chiarirsi le idee.
A me capita, la collega di matematica di una classe prepara un compito unico per la classe e mi indica quali esercizi sono per le corrispondenti alla verifica degli obiettivi minimi (spesso, che coincidenza, anche la mia collega lascia 5 esercizi e mi dice che i primi 3 servono a verificare gli obiettivi minimi).
La collega dell'altra classe, anche perchè più anzianotta, per tagliare la testa al toro afferma sempre che "la verifica è talmente semplice che è da considerarsi tutta tesa alla verifica per l'obiettivo minimo", compensa poi questa "strana" presa di posizione con una valutazione di manica larga verso il ragazzo che seguo.
Ognuno fa un po' come gli pare e spesso, almeno io, evito di mettere i proverbiali puntini sulle i per evitare di danneggiare il ragazzo disabile, certo se la collega "anzianotta" che in sostanza non i raccapezza poi nemmeno lei sull'obiettivo minimo cominciasse a maltrattarmi l'alunno in sede di valutazione, agirei diversamente.
Insomma la situazione non è mai chiara e lineare come sembra e spesso bisogna giostrarsi, mediare, ed evitare il muro contro muro.

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Messaggio Da Doriath Sab Feb 13, 2016 2:26 pm

Grazie per il confronto. Mi sono resa conto che le situazioni sono molto variegate e che spesso basta il buon senso per risolvere le questioni.
Comunque, visto che siamo in argomento, continuando con il primo esempio proposto da Eragon: se l'alunno con certificazione fa bene la parte che riguarda gli obiettivi minimi (3 esercizi di matematica su 5), la valutazione sarà 6, proprio come per i suoi compagni?
Scusate se sembro puntigliosa, ma secondo me qui c'è sotto un nodo importante da chiarire: l'alunno che raggiunge pienamente gli obiettivi minimi (ed è veramente un traguardo di cui essere orgogliosi!) avrà un 6 sulla verifica?
Capisco che poi in sede di valutazione finale, considerando l'impegno, i progressi, ecc, il voto in pagella potrebbe essere più alto, però i voti delle verifiche in pratica sarebbero sempre al massimo 6.

Invece, nel caso in cui si decida di togliere una parte della verifica e ritarare il punteggio, oppure di inserire esercizi relativi SOLO agli obiettivi minimi, i voti possono risultare più alti.
Ho scelto matematica perchè l'esempio viene bene e inoltre molti colleghi di questa disciplina usano griglie di valutazione molto rigorose, applicandole agli alunni senza distinzione (e non dico che questo sia sbagliato, vorrei solo rifletterci sopra).

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Messaggio Da eragon Sab Feb 13, 2016 8:22 pm

Doriath ha scritto:Grazie per il confronto. Mi sono resa conto che le situazioni sono molto variegate e che spesso basta il buon senso per risolvere le questioni.
Comunque, visto che siamo in argomento, continuando con il primo esempio proposto da Eragon: se l'alunno con certificazione fa bene la parte che riguarda gli obiettivi minimi (3 esercizi di matematica su 5), la valutazione sarà 6, proprio come per i suoi compagni?
Scusate se sembro puntigliosa, ma secondo me qui c'è sotto un nodo importante da chiarire: l'alunno che raggiunge pienamente gli obiettivi minimi (ed è veramente un traguardo di cui essere orgogliosi!) avrà un 6 sulla verifica?
Capisco che poi in sede di valutazione finale, considerando l'impegno, i progressi, ecc, il voto in pagella potrebbe essere più alto, però i voti delle verifiche in pratica sarebbero sempre al massimo 6.

Invece, nel caso in cui si decida di togliere una parte della verifica e ritarare il punteggio, oppure di inserire esercizi relativi SOLO agli obiettivi minimi, i voti possono risultare più alti.
Ho scelto matematica perchè l'esempio viene bene e inoltre molti colleghi di questa disciplina usano griglie di valutazione molto rigorose, applicandole agli alunni senza distinzione (e non dico che questo sia sbagliato, vorrei solo rifletterci sopra).
Si, se svolge solo ed unicamente la parte di verifica relativa agli obiettivi minimi il voto massimo dovrebbe essere 6.
Poi alcuni colleghi, magari più attenti alle esigenze dei disabili, premiamo lo sforzo, l'impegno e i progressi dando una valutazione superiore al 6.

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Messaggio Da A0quarantasette Dom Feb 14, 2016 9:28 am

eragon ha scritto:
PrimulaVera ha scritto:Da quando lavoro, ho sempre saputo che gli obiettivi minimi della classe non sono gli obiettivi minimi del ragazzo con disabilità. Quest'ultimi non vanno indicati nella programmazione del singolo docente curriculare (che può essere pubblicata nel sito della scuola e comunque consegnata a tutti gli alunni che ne fanno richiesta), ma nel PEI (nominativo e assoggettato alla privacy). Inoltre, mi è successo di seguire, in una quinta ragioneria, due ragazzi molto diversi tra loro e per i quali il Cdc ha individuato obiettivi minimi altrettanto diversi. Riguardo al tuo quesito, insomma, penso che dal compito in classe di mat, andrebbero eliminati/sostituiti gli ultimi 2 esercizi di cui parli e, quindi, ritarato il punteggio. Dare più tempo al ragazzo può servire a ridurre gli errori, a migliorare il risultato, ma sempre in riferimento ad un compito ben calibrato sullo studente specifico.
Mi spiace contraddirti ma hai fornito un paio di informazioni totalmente inesatte:
1)Formalmente e leggi alla mano gli obiettivi minimi del ragazzo disabile sono gli obiettivi minimi della classe (altrimenti non potrebbe prendere il diploma);
2)Gli obiettivi minimi vanno esplicitati nella programmazione curricolare del singolo docente curricolare;
3)Nel pei, qualora si opti per una programmazione per obiettivi minimi, non vi è bisogno di esplicitare gli obiettivi minimi per singola materia proprio perchè questi vanno esplicitati nelle programmazioni curricolari di ogni singolo docente;
4)Nella tua quinta ragioneria hanno combinato un pasticcio poichè gli obiettivi minimi sono uguali e comuni per tutti, visto che tutti prendono lo stesso diploma;
Riguardo al compito di matematica chiedi alla docente di preparare un compito tarato sugli obiettivi minimi della sua disciplina.

questo non è vero!
quali sono le "leggi alla mano" che richiami?

gli obiettivi minimi sono sempre tarati sul ragazzo e non su quelli di classe!
gli unici riferimenti della legge sono agli obiettivi ministeriali, non certo a quelli di classe! quindi il programma semplificato svolto dal ragazzo può essere "globalmente riconducibile a quello ministeriale", pur essendo diverso da quello dei compagni

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Messaggio Da apollonius Dom Feb 14, 2016 4:27 pm

eragon ha scritto:
Doriath ha scritto:Grazie per il confronto. Mi sono resa conto che le situazioni sono molto variegate e che spesso basta il buon senso per risolvere le questioni.
Comunque, visto che siamo in argomento, continuando con il primo esempio proposto da Eragon: se l'alunno con certificazione fa bene la parte che riguarda gli obiettivi minimi (3 esercizi di matematica su 5), la valutazione sarà 6, proprio come per i suoi compagni?
Scusate se sembro puntigliosa, ma secondo me qui c'è sotto un nodo importante da chiarire: l'alunno che raggiunge pienamente gli obiettivi minimi (ed è veramente un traguardo di cui essere orgogliosi!) avrà un 6 sulla verifica?
Capisco che poi in sede di valutazione finale, considerando l'impegno, i progressi, ecc, il voto in pagella potrebbe essere più alto, però i voti delle verifiche in pratica sarebbero sempre al massimo 6.

Invece, nel caso in cui si decida di togliere una parte della verifica e ritarare il punteggio, oppure di inserire esercizi relativi SOLO agli obiettivi minimi, i voti possono risultare più alti.
Ho scelto matematica perchè l'esempio viene bene e inoltre molti colleghi di questa disciplina usano griglie di valutazione molto rigorose, applicandole agli alunni senza distinzione (e non dico che questo sia sbagliato, vorrei solo rifletterci sopra).
Si, se svolge solo ed unicamente la parte di verifica relativa agli obiettivi minimi il voto massimo dovrebbe essere 6.
Poi alcuni colleghi, magari più attenti alle esigenze dei disabili, premiamo lo sforzo, l'impegno e i progressi dando una valutazione superiore al 6.

Il mio consiglio è stare ben attenti coi voti. Obiettimo minimo vuol dire 6, e basta. Bisogna sempre stare attenti alla percezione che il ragazzo ha di sè stesso e dei voti che riceve. Non dimenticherò mai quell'anno in cui arrivai in una classe con un obiettivi minimi abituato a prendere 8 e 9 da parte di colleghi incompetenti che scambiano il pietismo per integrazione.

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Messaggio Da PrimulaVera Lun Feb 15, 2016 5:05 pm

Eragon .... per quella quinta, il mio dirigente scolastico ha fatto fare uno specifico corso di aggiornamento a tutti i docenti dell'istituto! E quel super esperto ci ha detto proprio quello che ti ho riferito e che noi abbiamo messo in pratica. NOI. Noi, perchè dell'alunno disabile non è responsabile esclusivo l'insegnante di sostegno. Tutt'altro!
Per favore, scrivimi l'elenco dettagliato delle norme a cui fai riferimento.

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Messaggio Da A0quarantasette Lun Feb 15, 2016 6:22 pm

PrimulaVera ha scritto:Eragon .... per quella quinta, il mio dirigente scolastico ha fatto fare uno specifico corso di aggiornamento a tutti i docenti dell'istituto! E quel super esperto ci ha detto proprio quello che ti ho riferito e che noi abbiamo messo in pratica. NOI. Noi, perchè dell'alunno disabile non è responsabile esclusivo l'insegnante di sostegno. Tutt'altro!
Per favore, scrivimi l'elenco dettagliato delle norme a cui fai riferimento.

ha ragione il tuo dirigente

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Messaggio Da eragon Lun Feb 15, 2016 8:05 pm

A0quarantasette ha scritto:
eragon ha scritto:
PrimulaVera ha scritto:Da quando lavoro, ho sempre saputo che gli obiettivi minimi della classe non sono gli obiettivi minimi del ragazzo con disabilità. Quest'ultimi non vanno indicati nella programmazione del singolo docente curriculare (che può essere pubblicata nel sito della scuola e comunque consegnata a tutti gli alunni che ne fanno richiesta), ma nel PEI (nominativo e assoggettato alla privacy). Inoltre, mi è successo di seguire, in una quinta ragioneria, due ragazzi molto diversi tra loro e per i quali il Cdc ha individuato obiettivi minimi altrettanto diversi. Riguardo al tuo quesito, insomma, penso che dal compito in classe di mat, andrebbero eliminati/sostituiti gli ultimi 2 esercizi di cui parli e, quindi, ritarato il punteggio. Dare più tempo al ragazzo può servire a ridurre gli errori, a migliorare il risultato, ma sempre in riferimento ad un compito ben calibrato sullo studente specifico.
Mi spiace contraddirti ma hai fornito un paio di informazioni totalmente inesatte:
1)Formalmente e leggi alla mano gli obiettivi minimi del ragazzo disabile sono gli obiettivi minimi della classe (altrimenti non potrebbe prendere il diploma);
2)Gli obiettivi minimi vanno esplicitati nella programmazione curricolare del singolo docente curricolare;
3)Nel pei, qualora si opti per una programmazione per obiettivi minimi, non vi è bisogno di esplicitare gli obiettivi minimi per singola materia proprio perchè questi vanno esplicitati nelle programmazioni curricolari di ogni singolo docente;
4)Nella tua quinta ragioneria hanno combinato un pasticcio poichè gli obiettivi minimi sono uguali e comuni per tutti, visto che tutti prendono lo stesso diploma;
Riguardo al compito di matematica chiedi alla docente di preparare un compito tarato sugli obiettivi minimi della sua disciplina.

questo non è vero!
quali sono le "leggi alla mano" che richiami?

gli obiettivi minimi sono sempre tarati sul ragazzo e non su quelli di classe!
gli unici riferimenti della legge sono agli obiettivi ministeriali, non certo a quelli di classe! quindi il programma semplificato svolto dal ragazzo può essere "globalmente riconducibile a quello ministeriale", pur essendo diverso da quello dei compagni
1)Gli obiettivi minimi sono SEMPRE quelli minimi della classe altrimenti il ragazzo non potrebbe conseguire il diploma (che vi ricordo ha valore legale).
2)Fai un inutile sofismo quando precisi che la legge si riferisce agli obiettivi ministerali e non a quelli di classe; in una legge cosa avrebbero dovuto scrivere "gli obiettivi della VB?", ma dai!
Nelle scuole italiane si seguano gli obiettivi ministeriali propri dell'indirizzo di studio, una docente come te lo dovrebbe sapere (forse hai insegnato in scuole dove i colleghi si inventavano gli obiettivi a casaccio fregandosene di quelli minsiteriali?)..per rimediare puoi guardare qua http://nuovitecnici.indire.it/ e qui http://nuovilicei.indire.it/
3)Purtroppo confondi gli obiettivi con i programmi (ed una docente esperta come te non lo dovrebbe fare):
La norma:
Per gli studenti che seguono obiettivi riconducibili ai programmi ministeriali è possibile prevedere:
1. Un programma minimo, con la ricerca dei contenuti essenziali delle discipline;
2. Un programma equipollente con la riduzione parziale e/o sostituzione dei contenuti, ricercando la medesima valenza formativa (art. 318 del D.L.vo 297/1994).

Come vedi può cambiare parte della programmazione (PROGRAMMA), sostituendo o riducendo contenuti ma tutto questo lo puoi fare garantendo però il raggiungimento degli obiettivi ministeriali (chiaramente in caso di disabilità si tenderà a puntare allo soglia minima, ergo obiettivi minimi).
Detto meglio in tutti e due i casi puoi "individualizzare" il percorso ma non puoi "personalizzarlo" (per il significato dei termini ti consiglio la lettura di "Personalizzazione o individualizzazione? di M. Baldacci, Erickson Edizioni 2005).

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Messaggio Da eragon Lun Feb 15, 2016 8:16 pm

PrimulaVera ha scritto:Eragon .... per quella quinta, il mio dirigente scolastico ha fatto fare uno specifico corso di aggiornamento a tutti i docenti dell'istituto! E quel super esperto ci ha detto proprio quello che ti ho riferito e che noi abbiamo messo in pratica. NOI. Noi, perchè dell'alunno disabile non è responsabile esclusivo l'insegnante di sostegno. Tutt'altro!
Per favore, scrivimi l'elenco dettagliato delle norme a cui fai riferimento.
http://chiediloalalla.orizzontescuola.it/2013/10/24/obiettivi-minimi-per-allievo-disabile-e-possibile-attribuire-anche-voti-piu-alti-del-sei/
Qua trovi qualcosa, il resto puoi cercarlo con calma su internet e leggertelo
-Decreto del Presidente della Repubblica 23.07.1998 , n. 323
-Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297 - Testo Unico delle disposizioni legislative vigenti in materia
di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado
-LEGGE 5 febbraio 1992 n. 104
-ORDINANZA MINISTERIALE N.13 prot. n.332
Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di
Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado nelle
scuole statali e non statali. Anno scolastico 2012/2013
-Parere n. 348 del l0 aprile 1991
OGGETTO: Quesito in materia di valutazione degli allievi portatori di
handicap psichico, nelle scuole secondarie di II grado (Sentenza Corte Costituzionale n. 215/1987)


Ultima modifica di eragon il Lun Feb 15, 2016 8:45 pm - modificato 1 volta.

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Messaggio Da eragon Lun Feb 15, 2016 8:22 pm

li alunni con disabilità conseguono un titolo di studio valido?
Dobbiamo distinguere tra il primo e il secondo ciclo di istruzione., Nel primo ciclo, ossia scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado, la programmazione è sempre valida per la promozione alla classe successiva, anche quando è completamente differenziata poiché la valutazione degli alunni con disabilità avviene sempre in base al loro Piano Educativo Individualizzato. Questo vale naturalmente anche al momento dell’Esame di Stato conclusivo (ex esame di licenza media) che il candidato con disabilità potrà affrontare anche sostenendo prove totalmente differenziate, in base a quanto stabilito nel suo PEI. Superando queste prove conseguirà un diploma valido a tutti gli effetti, senza nessuna menzione del particolare percorso seguito. Come risulta chiaramente dall'art 11 comma 11 dell'O M n. 90/01 solo se l'alunno di scuola media non raggiunge gli obiettivi del suo PEI, che è calibrato esclusivamente sulla base delle sue effettive capacità, non riceve il diploma; nelle superiori invece l'art 15 dell'O M n.90/01 distingue tra PEI semplificato e differenziato, distinzione non esistente per la scuola media. La situazione, infatti, cambia nel Secondo Ciclo (scuola superiore). In questo ordine di scuola agli studenti con disabilità viene garantita la frequenza, ma non il conseguimento del titolo di studio. Per loro sono possibili pertanto due percorsi distinti:
uno curriculare, o per obiettivi minimi, che porta al conseguimento di un regolare titolo di studio;
uno differenziato che consente solo la frequenza nella scuola e porta, alla fine, al rilascio di un attestato, non del diploma
Fonte: http://www.istruzione.it/urp/alunni_disabili.shtml

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Messaggio Da eragon Lun Feb 15, 2016 8:49 pm

eragon ha scritto:
PrimulaVera ha scritto:Eragon .... per quella quinta, il mio dirigente scolastico ha fatto fare uno specifico corso di aggiornamento a tutti i docenti dell'istituto! E quel super esperto ci ha detto proprio quello che ti ho riferito e che noi abbiamo messo in pratica. NOI. Noi, perchè dell'alunno disabile non è responsabile esclusivo l'insegnante di sostegno. Tutt'altro!
Per favore, scrivimi l'elenco dettagliato delle norme a cui fai riferimento.
http://chiediloalalla.orizzontescuola.it/2013/10/24/obiettivi-minimi-per-allievo-disabile-e-possibile-attribuire-anche-voti-piu-alti-del-sei/
Qua trovi qualcosa, il resto puoi cercarlo con calma su internet e leggertelo
-Decreto del Presidente della Repubblica 23.07.1998 , n. 323
-Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297 - Testo Unico delle disposizioni legislative vigenti in materia
di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado
-LEGGE 5 febbraio 1992 n. 104
-ORDINANZA MINISTERIALE N.13 prot. n.332
Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di
Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado nelle
scuole statali e non statali. Anno scolastico 2012/2013
-Parere n. 348 del l0 aprile 1991
OGGETTO: Quesito in materia di valutazione degli allievi portatori di
handicap psichico, nelle scuole secondarie di II grado (Sentenza Corte Costituzionale n. 215/1987)
Illuminante il punto 4 del suddetto parere:
4. D'altronde, va anche detto che questi princìpi, sia nel testo costituzionale,
sia nella motivazione della sentenza della Corte, sono riferiti sempre
alla partecipazione dei soggetti alla vita ed all' attività della scuola, e
non anche al conseguimento di un titolo di studio rivestito di una determinata
efficacia legale.
Se, infatti, si dice che nel nostro ordinamento, a differenza che in altri,
determinati titoli di studio hanno un valore legale, ciò significa che in
tali casi lo Stato si assume il potere-dovere di accertare e certificare che un
soggetto ha raggiunto in un determinato settore culturale o professionale
un certo livello di conoscenze e di capacità: ciò con un duplice effetto nei
confronti dei terzi, da un lato vincolati a non disconoscere il titolo, dall' altro
tutelati nel loro affidamento circa il suo valore. In questo contesto, e
tenuto conto soprattutto della funzione di tutela dei terzi, non si può
configurare un supposto diritto al conseguimento del titolo legale di studio,
che prescinda dall' oggettivo accertamento di competenze effettivamente
acquisite.
Più precisamente, se l 'handicap rende difficile, ma non impossibile in
senso assoluto, il raggiungimento di un certo livello di competenze da
parte del soggetto, vale a dire che si tratta di un ostacolo superabile attraverso
le opportune misure di sostegno all' apprendimento ed' integrazione
dell' insegnamento, allora è compito dello Stato, ai sensi dell' art. 3 della
Costituzione, rimuovere un siffatto ostacolo; salvo, beninteso, il dovere
del soggetto di cooperare con il proprio impegno, nella misura in cui è
capace di far lo.
In questo senso si può parlare di un diritto, costituzionalmente riconosciuto, del conseguimento dei titoli legali di studio anche da parte dei
portatori di handicap: da intendere, più precisamente, come diritto del soggetto
ad essere messo in grado, con l' aiuto della collettività, di raggiungere
quel livello di competenze che è necessario e sufficiente, secondo le
regole generali, per il conseguimento del titolo legale di studio. Ma se 1'ostacolo
non è superabile neppure attraverso mezzi straordinari di sostegno e
d'integrazione, allora non si ravvisa un dovere dello Stato di rilasciare, ciò
nonostante, il titolo legale di studio.
In altre parole, il portatore di handicap ha un diritto, costituzionalmente
garantito (e, come ha statuito la Corte costituzionale, di ordine immediatamente
precettivo e non solo programmatico) a realizzare e sviluppare
la propria personalità nell' intera misura in cui ciò è possibile, ivi compreso
l'accesso ai più alti gradi dell'istruzione ed il conseguimento dei più
elevati titoli di studio; ma tale diritto non include quello al conseguimento
di un determinato titolo legale, se lo sviluppo della personalità, pur dopo
assolti i doveri della collettività, rimane al di sotto di quella soglia di competenze
che è necessaria per il conseguimento di quel titolo.

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Messaggio Da A0quarantasette Mar Feb 16, 2016 7:37 am

dove sta scritto che gli obiettivi minimi sono quelli di classe?
stai ripetendo a raffica sempre lo stesso concetto ma non stai riportando i riferimenti normativi, anzi... i riferimenti normativi che riporti smentiscono le tue affermazioni

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Messaggio Da eragon Mar Feb 16, 2016 5:20 pm

A0quarantasette ha scritto:dove sta scritto che gli obiettivi minimi sono quelli di classe?
stai ripetendo a raffica sempre lo stesso concetto ma non stai riportando i riferimenti normativi, anzi... i riferimenti normativi che riporti smentiscono le tue affermazioni

"nelle superiori invece l'art 15 dell'O M n.90/01 distingue tra PEI semplificato e differenziato, distinzione non esistente per la scuola media. La situazione, infatti, cambia nel Secondo Ciclo (scuola superiore). In questo ordine di scuola agli studenti con disabilità viene garantita la frequenza, ma non il conseguimento del titolo di studio. Per loro sono possibili pertanto due percorsi distinti:
uno curriculare, o per obiettivi minimi, che porta al conseguimento di un regolare titolo di studio;
uno differenziato che consente solo la frequenza nella scuola e porta, alla fine, al rilascio di un attestato, non del diploma"
(http://www.istruzione.it/urp/alunni_disabili.shtml)

"Nella scuola secondaria di secondo grado, essendoci obiettivi specifici di apprendimento prefissati (i programmi ministeriali), il GLHO, su proposta degli insegnanti, ma con vincolante parere dei genitori ( O.M. n° 90/2001 , art. 15, comma 5 ), deve sceglie uno dei tre percorsi didattici sotto elencati, a seconda delle capacità e potenzialità degli alunni:
1. percorso normale: come tutti i compagni;
2. percorso "semplificato" o “per obiettivi minimi”: cioè con la riduzione o sostituzione di taluni contenuti programmatici di alcune discipline ( L. n° 104/92 , art. 16, comma 1), che dà diritto, se superato positivamente, al titolo legale di studio. L’“obiettivo minimo” da raggiungere in tutte le discipline equivale alle conoscenze che vengono prefissate e valutate dai docenti delle rispettive discipline come sufficienti (corrispondenti ad un voto pari al 6) anche per gli altri compagni.
3. percorso "differenziato": cioè con contenuti estremamente ridotti o differenti da quelli dei compagni. Il raggiungimento degli obiettivi del PSP differenziato da diritto solo al rilascio di un attestato con la certificazione dei crediti formativi maturati ( O.M. n° 90/2001 , art. 15 e per gli attestati C.M. n° 125/01 ).
L’ O.M. 90/2001 , art. 15 comma 4 prevede anche che “qualora durante il successivo anno scolastico vengano accertati livelli di apprendimento corrispondenti agli obiettivi previsti dai programmi ministeriali, il Consiglio di classe delibera” il passaggio ad uno dei due percorsi precedenti “senza necessità di prove di idoneità relative alle discipline dell’anno o degli anni precedenti.”
(http://www.edscuola.it/archivio/handicap/psp_pei.htm)
Io credo di avere ragione....riporta tu uno straccio di norma/articolo dove si asserisce che gli obiettivi minimi del ragazzo disabile che deve conseguire il diploma siano obiettivi minini DIVERSI da quelli della classe!

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Messaggio Da A0quarantasette Mer Feb 17, 2016 6:34 am

Ti stai arrampicando sugli specchi...

Rileggi attentamente quello che tu stesso hai riportato. Da nessuna parte c'è scritto che gli obiettivi minimi dell'alunno devono essere uguali a quelli di classe. L'articolo di edscuola che hai riportato non è una legge, ma una fantasiosa interpretazione(sbagliata)!

D'altra parte non puoi attaccarti al concetto che il suo diploma sarà valido come quello degli altri, perché sappiamo benissimo che il programma svolto in una certa disciplina e il livello di competenza raggiunto dagli studenti può essere molto diverso da classe a classe, da scuola a scuola, da insegnante a insegnante, da regione a regione, etc.

L'importante è che la programmazione dell'allievo sia globalmente riconducibile ai programmi ministeriali. Questo si richiede e null'altro.

Se così non fosse un ragazzino in sedie a rotelle non potrebbe mai conseguire un diploma perché non potrebbe mai raggiungere gli obiettivi minimi richiesti ai suoi compagni in scienze motorie e un ragazzo cieco non potrebbe mai diplomarsi in un liceo perché non potrebbe raggiungere la sufficienza in storia dell'arte, scienze motorie e matematica.

Ultima osservazione e poi mi fermo: io non ho mai detto che gli obiettivi del disabile devono essere diversi, nel senso che non possono essere uguali! è chiaro che se l'alunno è in grado di seguire la stessa programmazione, lo farà. Ma non è vincolante per ottenere il diploma.

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Messaggio Da eragon Mer Feb 17, 2016 12:55 pm

A0quarantasette ha scritto:Ti stai arrampicando sugli specchi...

Rileggi attentamente quello che tu stesso hai riportato. Da nessuna parte c'è scritto che gli obiettivi minimi dell'alunno devono essere uguali a quelli di classe. L'articolo di edscuola che hai riportato non è una legge, ma una fantasiosa interpretazione(sbagliata)!
AHAHAHAHAAHAHAHAHA QUINDI, OLTRE A ME CHE NON HO CAPITO UN CAVOLO, ANCHE SALVATORE NOCERA E NICOLA TAGLIANI (AUTORI DELL'ARTICOLO DI EDSCUOLA), RESPONSABILI E COLLABORATORI DELL'AREA NORMATIVO-GIURICIA DELL'OSSERVATORIO SCOLASTICO SULL'INTEGRAZIONE DELL'AIPD NAZIONALE NON HANNO CAPITO UNA MAZZA PURE LORO.
IN PRATICA NESSUNO HA CAPITO DAVVERO LA LEGGE E L'HAI CAPITA SOLO TU!
AHAHAHAHAHAAHAHAHAHAHAAHAHAHAHAHAHAHAHAAHAHAHAH
AAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA


D'altra parte non puoi attaccarti al concetto che il suo diploma sarà valido come quello degli altri, perché sappiamo benissimo che il programma svolto in una certa disciplina e il livello di competenza raggiunto dagli studenti può essere molto diverso da classe a classe, da scuola a scuola, da insegnante a insegnante, da regione a regione, etc.
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHAHAHAHAH
MA PROPRIO IL CONCETTO DI RILASCIO DEL DIPLOMA CON VALORE LEGARE RICHIEDE CHE LA COMMISSIONE, IN NOME DELLO STATO, GARANTISCA UNA SOGLIA MINIMA DI COMPETENZE SOTTO LA QUALE, AL DI LA' DELLE DIFFERENZE DI CLASSE, SCUOLA, INSEGNANTE, ECC, NON VENGA RILASCIATO IL DIPLOMA STESSO.
NEL TUO MODO DI VEDERE CADREBBE IL VALORE LEGALE DEL TITOLO DI STUDIO ED IL DIPLOMA (ED IL VOTO) DIVENTEREBBERO CARTA STRACCIA.


L'importante è che la programmazione dell'allievo sia globalmente riconducibile ai programmi ministeriali. Questo si richiede e null'altro.
AHAHAHAHHAHAHAHAH
SECONDO LA TUA ARGOMENTAZIONE L'IMPORTANTE E' CHE ALL'ALUNNO SIA STATO PROPINATO IL PROGRAMMA MINISTERIALE, POI SE NON HA RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI CHI SE NE IMPORTA


Se così non fosse un ragazzino in sedie a rotelle non potrebbe mai conseguire un diploma perché non potrebbe mai raggiungere gli obiettivi minimi richiesti ai suoi compagni in scienze motorie e un ragazzo cieco non potrebbe mai diplomarsi in un liceo perché non potrebbe raggiungere la sufficienza in storia dell'arte, scienze motorie e matematica.

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Messaggio Da A0quarantasette Mer Feb 17, 2016 1:06 pm

Vedo che, non avendo argomentazioni valide, ti sei messo ad urlare...
(le mie non sono argomentazioni ma norme, scritte nero su bianco dallo stato)
Nel frattempo aspetto ancora la tua legge...

A0quarantasette

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Messaggio Da eragon Mer Feb 17, 2016 1:14 pm

Ho solo evidenziato i caratteri per distinguerli dai tuoi.
Le leggi te le ho citate ma evidentemente fatichi ad interpretarle correttamente.
Da parte mia sono rassicurato che sul sito del miur che ti ho citato e linkato, su edscuola che ti ho citato e linkato, l'interpretazione delle leggi sia affine alla mia.
In altri contesti avrei chiuso la discussione (cosa che cmq faccio) dicendoti che hai ragione per farti contenta, cosa che purtroppo non posso fare per evitare che qualche collega leggendoti segua le tue errate convinzioni e si metta nei guai.

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Messaggio Da A0quarantasette Mer Feb 17, 2016 1:22 pm

Grazie, che carino...
Comunque sappi che in nessuna legge di quelle che hai citato c'è scritto quello che affermi. Forse ti sei fidato di qualche opinione senza leggere il testo. Sappi anche che un bravo insegnante di sostegno dovrebbe verificare ciò che legge in un forum, quindi non c'è pericolo che qualcuno segua nella pratica erroneamente le mie "convinzioni"...


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Messaggio Da eragon Mer Feb 17, 2016 2:22 pm

Effettivamente una lettura distratta delle leggi da parte di qualche collega potrebbe indurli in errore ma credo che i colleghi capiranno che le leggi vanno lette ed interpretate.
Quello che io affermo si deduce facilmente dall'esame delle leggi che ho citato ed anche altri hanno interpretato la legge come me (tra cui lo stesso MIUR):
-http://aipd.it/aipd_scuola/chiarimenti-sui-diversi-tipi-di-programmazione-didattica-psp-da-inserire-nel-pei/ (associazione italiana persone down)
-http://www.istruzione.it/urp/alunni_disabili.shtml (miur)
-http://www.edscuola.it/archivio/handicap/psp_pei.htm
-http://www.disabili.com/gli-esperti-rispondono/esperto-scuola-risponde/modello-pei-e-obiettivi-minimi
-http://www.aidel22.it/docs/valutazione_alunni_disabili.pdf (Associazione italiana delezione cromosoma 22)
-http://www.aetnanet.org/scuola-news-5634.html
Credo che i nostri colleghi sapranno orientarsi al meglio

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Messaggio Da Benny77 Gio Nov 02, 2017 6:35 pm

A0quarantasette ha scritto: ... Vedo che, non avendo argomentazioni valide, ti sei messo ad urlare...
(le mie non sono argomentazioni ma norme, scritte nero su bianco dallo stato)
Nel frattempo aspetto ancora la tua legge.......


Ringraziando eragon per tutti gli utilissimi link postati chiederei all'utente A0quarantasette quali sarebbero le norme scritte nere su bianco dallo stato a cui si sta riferendo lui/lei.

Perché la cosa è simpaticamente ... grottesca!

Ad un elenco di leggi, circolari ed ordinanze ministeriali e chi più ne ha più ne metta, segue un imperterrito ... non è così ...

Quale sarebbe questa legge dello stato in base alla quale l'obiettivo minimo - in tali casi - può non essere, o comunque non è, uguale a quello della classe?

Illuminaci, perché la cosa è dannatamente utile!

Benny77

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